Un esposto alla Procura della Repubblica di Roma del CODACONS mira a chiarire se nelle migliaia di raccomandazioni che, da un file delle Poste rivelato dal settimanale L`Espresso, siano ravvisabili ipotesi di reato alla luce dell`art. 323 del codice penale, abuso di atti di ufficio. Sono migliaia i casi di segnalazioni di potenti alle Poste per assunzioni ed altri favori e nell`esposto si chiede di sequestrare il file integrale e tutti i fascicoli personali dei soggetti presunti raccomandati.
Intanto il CODACONS ha chiesto al CdA dell`ente Poste di sospendere cautelarmente dal servizio tutti i funzionari che sono implicati nella vicenda. Infatti, il DPCM del 2000 contenente il codice deontologico dei pubblici funzionari così recita:
?Art. 8.
Imparzialita`
1. Il dipendente, nell`adempimento della prestazione lavorativa, assicura la parita` di trattamento tra i cittadini che vengono in contatto con l`amministrazione da cui dipende. A tal fine, egli non rifiuta ne` accorda ad alcuno prestazioni che siano normalmente accordate o rifiutate ad altri.
2. Il dipendente si attiene a corrette modalita` di svolgimento dell`attivita` amministrativa di sua competenza, respingendo in particolare ogni illegittima pressione, ancorche` esercitata dai suoi superiori.“