Grande delusione tra i risparmiatori italiani, non solo quelli che avevano investito i propri risparmi in bond Cirio, Argentina o obbligazioni Parmalat.
Ad alimentare il clima di sfiducia arriva la notizia che Poste Italiane ha rimborsato 678 milioni di euro investiti dai risparmiatori che avevano acquistato nell’ottobre 2000 i titoli ?Doppiocentro3? collocati dall’ente.
In sostanza i risparmiatori hanno ottenuto il rimborso dell’intero patrimonio investito, ma nessun interesse, come se avessero tenuto per questo periodo i soldi sotto il materasso.
Ma come sono stati utilizzati i soldi investiti dai cittadini in questo periodo? E quanto ha guadagnato Poste italiane da tale operazione?
Al riguardo il Codacons ha presentato una diffida a Poste Italiane in cui si chiede:
1- di giustificare il rendimento zero dei titoli ?Doppiocentro3? piazzati dall’ente per un totale di 678 milioni di euro, comunicando al Codacons la somma totale di commissioni incassate per tale operazione e l’impiego delle somme stesse nel tempo dall’incasso a seguire con i tassi di rendimento fruiti all’ente;
2- di prevedere comunque una sorta di indennizzo ai risparmiatori per tale fallimentare investimento anche mediante riduzioni su acquisti di titoli diversi in futuro quanto alle commissioni da versare;
3- di comunicare il rendimento delle obbligazioni strutturate piazzate per un totale di 16 miliardi di euro per l’ente e per i risparmiatori;
4- di rendere leggibili e non nulle per incomprensibilità le clausole contrattuali contenute nel sito www.poste.it sul rapporto rendimento/rischio che allo stato non consentono alcuna scelta oculata per i cittadini;
5- di giustificare l’aumento del 500% del costo del canone POSTAMAT (da zero a 5 euro) e dare notizia sulla pubblicità adeguata fatta a tale mutamento abnorme di costi per renderne edotti i consumatori.
Il CODACONS ha inoltre invitato il Ministero delle comunicazioni, il Ministero dell’Economia, Banca d’Italia e Consob ad attuare atti concreti di direttiva e intervento per favorire un indennizzo ai risparmiatori e comunque sospendere la regolamentazione poco chiara delle obbligazioni postali rendendola chiara e comprensibile da chiunque anche tenuto conto del target culturale dei clienti delle Poste.