A giovarne saranno forse soprattutto i “vitelloni“ e i “tiratardi“, quelli cioè che in spiaggia arrivano dopo le 13 ma se effettivamente martedì le Associazioni dei balneari diranno si alla “riduzione consistente“ dei prezzi di sdraio e ombrelloni affittati nel pomeriggio, come ha chiesto loro il Garante per la Sorveglianza dei prezzi Antonio Lirosi nel tavolo che si è tenuto ieri pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico, sarà già qualcosa. Che sdraio, lettini e ombrellone fossero rincarati se ne erano già accorti i vacanzieri, e la conferma era arrivata da tutte le associazioni dei consumatori che, calcolatrice alla mano, avevano fatto i conti in tasca a chi vuole passare un giorno al mare: quasi un lusso che può arrivare a costare dai 90 fino ai 260 euro. Confermano il caro spiaggia anche i dati dell`Osservatorio prezzi e tariffe in mano al ministero dello Sviluppo economico: dal 2005 i prezzi degli stabilimenti sono andati incontro ad una “forte crescita, significativamente superiore al complesso dei beni e servizi“. Nei primi sei mesi dell`anno le tariffe degli stabilimenti balneari registrano – dice l`Osservatorio – un tasso medio di crescita su base annua del +7,3%, contro il 3,3% del paniere complessivo di beni e servizi. E non appena le spiagge hanno ricominciano a popolarsi, c`è stata un`ulteriore accelerata dei prezzi con un picco a maggio del 16,5%, mentre la variazione dei prezzi su base annua, registrata a giugno, è stata del 9%. Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti e Assobalneari-Confindustria, associazioni che rappresentano più dell`80% dei circa 8000 stabilimenti, sedute ieri al quarto dei tavoli voluti dal ministro Claudio Scajola per avviare politiche di contenimento dei prezzi, si sono dette disponibili a sottoscrivere un impegno che prevede una “riduzione consistente“ nei costi dei servizi offerti nella “fascia pomeridiana“ a partire già dal primo agosto e un incremento di offerte e sconti. E per costruire un accordo complessive torneranno a incontrare il ministero martedì 29 luglio. Se davvero, come ipotizza Federalberghi quest`anno rimarranno a casa 22,8 milioni di italiani maggiorenni (erano 23,9 milioni l`estate scorsa) tagliare le tariffe e allettare i consumatori converrà anche alle Associazioni: e infatti ieri la Fiba, la Federazione degli stabilimenti balneari di Confesercenti, ha lanciato le “spiagge low cost“: tariffe degli anni precedenti. Che equivale a dire scontate in media del 10-15%. E proprio dalle associazioni è arrivato il proposito, che prenderà forma durante l`incontro di martedì, di individuare soluzione per informare il consumatore sui vari prezzi praticati, quasi una “pubblicità comparativa“. A questo si aggiunge la richiesta venuta da Mr Prezzi di “azioni comuni“ per “sensibilizzare“ le varie amministrazioni e arrivare ad una classificazione di stabilimenti e servizi, di modo che il prezzo corrisponda alla qualità di quanto offerto. Su perchè lettino e ombrellone costino tanto non è facile trovare una spiegazione che metta tutti accordo, tanto che anche “non sono stati completamente chiariti i dubbi espressi dal Garante sulla natura degli aumenti“. Per le Associazioni le cause sono da cercare nelle imposte degli enti locali, come negli oneri amministrativi e nei rincari dell`energia. E proprio per individuare le componenti dell`aumento dei prezzi il ministero punta alla costituzione di un gruppo di lavoro. Al fianco di Lirosi si sono schierate le associazioni dei consumatori, prime tra tutte il Codacons.