Mentre infuriano le polemiche sul caro prezzi e sulle misure di contrasto annunciate dal Governo, Intesaconsumatori sposta l’attenzione su un’altra questione direttamente legata al carovita ma da molti dimenticata: quella delle tariffe dei professionisti.
Avvocati, notai, commercialisti, architetti, geometri, artigiani ? e la lista potrebbe essere ancora lunga ? influiscono, attraverso le tariffe praticate ai clienti, i loro aumenti e il gioco dei minimi/massimi tariffari, sul carovita, determinando reazioni dirette sui prezzi. Senza contare che i controlli nel settore sono scarsi, per non dire inesistenti.
Per questo ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI chiedono al Ministro della Giustizia Castelli, che ha potere di autorizzare le variazioni delle tariffe dei professionisti, di bloccare ogni possibile aumento, al fine di contribuire, in maniera concreta, alla lotta al carovita, che passa anche per le tariffe di queste categorie che spesso, come nel caso dei notai che hanno aumentato fino all’80% le proprie tariffe, hanno un peso non indifferente sui bilanci delle famiglie.
Per quanto riguarda le misure previste da Tremonti per il controllo dei prezzi Intesaconsumatori ritiene che il concordato fiscale potrebbe risultare un regalo ai commercianti se non si modificano i criteri degli studi di settore che determinano le imposte da pagare. Infatti l’attuale sistema non garantisce equità di valutazione come per il sistema del price cup. Anche per gli studi di settore le 4 associazioni chiedono che la determinazione degli standard venga fatta con la partecipazione dei rappresentanti dei consumatori.