Docente non riceve un telegramma di convocazione per l’assegnazione di un incarico annuale, Poste italiane spa condannata dal giudice di pace di Vallo a risarcire un istituto superiore per i danni, patrimoniali e non, causati dal mancato recapito. «Questa sentenza di condanna – commenta l’avvocato Bartolo De Vita, responsabile del Codacons Cilento – conforta sia il cittadino, invitato a non temere di far valere le proprie ragioni ed il proprio diritto di ottenere servizi efficienti sia quanti, come il Codacos, si battono da sempre per la tutela degli interessi dei consumatori». I fatti relativi al giudizio civile sono avvenuti nel corso dell’anno scolastico 2005-2006, quando l’Istituto superiore ha convocato alcuni docenti per assegnare un incarico annuale. E la comunicazione è stata inviata, come da prassi, tramite telegramma, uno dei servizi postali che dovrebbe essere più rapido e sicuro. Solo che uno dei telegrammi spediti non è arrivato mai a destinazione, facendo anzi perdere le proprie tracce nei trasferimenti tra i vari uffici postali. E naturalmente, a causa del mancato recapito, il docente convocato non è stato messo a conoscenza della chiamata e, di conseguenza, non è potuto essere presente nell’istituto il giorno stabilito per l’assegnazione dell’incarico. Di fronte a questo grave disservizio, la dirigenza dell’istituto scolastico non ha lasciato correre, ma ha citato in giudizio Poste italiane davanti al giudice di pace. «L’istituto ha chiesto al giudice il riconoscimento ed il risarcimento dei danni, compresi quelli all’immagine e alla credibilitá circa l’efficienza dell’istituzione scolastica – si spiega nella nota diffusa dal Codacons Cilento – ma ha chiesto anche i danni esistenziali derivanti dallo stress e dal nervosismo patiti dal personale coinvolto per i pesanti strascichi, anche giudiziari, provocati dalla vicenda, oltre ai disagi causati agli studenti».