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Progetto FUMO – Stop alle sigarette elettroniche!

IL FUMO DI TABACCO PROVOCA MORTE E SOFFERENZA ALLA PERSONA E ALL’AMBIENTE.

ANCHE LA SIGARETTA ELETTRONICA MINACCIA LA SALUTE DEI PIÙ GIOVANI E PORTA ALLA DIPENDENZA

 (Istituto Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS Bergamo)

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Premessa

La presente iniziativa nasce a seguito di uno studio prospettico condotto dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche – Mario Negri, nel quale viene per la prima volta mostrato che le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato non aiutano i fumatori a smettere di fumare. Al contrario, sembrerebbe emergere che le stesse «portano i non-fumatori, soprattutto i più giovani, a iniziare a fumare sigarette tradizionali e gli ex-fumatori a ricadere nella dipendenza da tabacco» (Cfr. il link https://www.marionegri.it/magazine/sigarette-elettroniche-e-tabacco-riscaldato).

Da diversi anni, in quello che potremmo definire il mercato del tabacco, alla sigaretta tradizionale si sono affiancati due diversi dispositivi noti ovvero conosciuti come sigaretta “a riscaldamento del tabacco” e sigaretta elettronica.

Qual’è la differenza tra i due dispositivi?

1) sigaretta “a riscaldamento del tabacco” (o “sigaretta che non brucia”): sono dispositivi elettronici nei quali viene inserito uno stick usa e getta contenente tabacco trinciato, e riscaldato ad alta temperatura. Il vapore generato dal riscaldamento della sigaretta contiene nicotina a concentrazioni elevate e altre sostanze chimiche presenti nelle sigarette classiche, ma a concentrazioni inferiori.

La sigaretta, inserita in un apposito bruciatore elettrico, viene scaldata ad alta temperatura (circa 350°C rispetto ai 900 °C della sigaretta classica) ma non brucia direttamente. Si tratta di prodotti sviluppati dalle industrie del tabacco e note con diversi nomi commerciali (uno di questi ossia l’IQOS è diventato sinonimo di questo tipo di prodotto).

Il vapore generato dal riscaldamento della sigaretta contiene nicotina a concentrazioni elevate e altre sostanze chimiche presenti nelle sigarette classiche, ma a concentrazioni inferiori, anche se queste informazioni provengono soprattutto da studi effettuati dalle industrie del tabacco stesse per ottenere la registrazione del prodotto da parte delle autorità (Cfr. il link https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/corretta-informazione/sigaretta-a-riscaldamento-di-tabacco )[1];

2) sigaretta “elettronica” (o “e-cigarette”): è un dispositivo progettato per simulare e sostituire i sistemi tradizionali che consentono di fumare i derivati del tabacco. L’atomizzatore riscalda il liquido, composto da aromi ed altri prodotti chimici. Per effetto del calore, tale miscela viene trasformata in vapore, il quale, una volta inalato dall’utilizzatore, consente di provare una sensazione simile a quella associata all’uso delle sigarette. Non essendovi combustione durante l’uso della sigaretta elettroniche vengono a mancare i residui dovuti a questo processo (catrame, idrocarburi policiclici aromatici).

 

Chiarita la distinzione tra i due dispositivi, e prima di presentare il progetto, si osservi come il Nostro Paese risulterebbe ancora sprovvisto di una specifica normativa in materia. Difatti, per tali dispositivi non sembrerebbe sussistere un divieto generalizzato applicabile a tutti i luoghi pubblici, come sancito dalla Legge 3/2003 per il tabacco classico. Sulla scorta di tali precisazioni il Codacons unitamente all’Associazione Articolo 32 – 97 (Associazione Italiana per i diritti del malato e del cittadino,  la ha quale esclusiva finalità quella di tutelare con ogni mezzo legittimo i diritti e gli interessi dei consumatori e degli utenti, prestando particolare attenzione ai consumatori ed utenti dei servizi di assistenza sanitaria pubblica e privata, a qualsiasi titolo, e del servizio farmaceutico) ha deciso di inviare al Ministero della Salute, all’Istituto Superiore di Sanità ed al Governo la richiesta di formazione di un tavolo tecnico al fine di discutere assieme la realizzazione di un progetto di adeguamento normativo.

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SVILUPPO DEL PROGETTO

Al fine di arrivare a sensibilizzare i cittadini sui pericoli connessi al fumo si è deciso di rivolgersi ad una platea di persone, in particolare giovani, arrivando a porre all’attenzione degli stessi la pericolosità dei due dispositivi.

La campagna di sensibilizzazione sul tema viene seguita a livello nazionale e vedrà coinvolte anche le sedi locali poste nelle maggiori città italiane.

Ad ideare e proporre l’iniziativa è l’Associazione Codacons in collaborazione con l’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi. Si propone pertanto di pubblicizzare l’iniziativa e distribuire l’adesivo-volantino in particolare presso le seguenti sedi Codacons (ma si potranno coinvolgere anche altre sedi locali):

Milano – Torino – Genova – Venezia – Firenze – Bologna – L’Aquila – Napoli – Salerno – Catanzaro – Cosenza – Bari – Vibo Valentia – Lagonegro –  Palermo – Catania – Messina – Siracusa – Trapani e Sassari.

[1] Nel richiamato link si legge altresì che «I risultati di uno studio commissionato dal Governo giapponese con lo scopo di regolamentare il fumo di sigaretta in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 dimostrano che, se la misurazione viene fatta da laboratori indipendenti, questo tipo di sigaretta contiene, sia nel ripieno sia nel fumo emesso, nicotina e altre sostanze chimiche in quantità analoga alle sigarette comuni, ma un quinto delle nitrosamine e un centesimo dell’anidride carbonica. Gli stessi composti volatili presenti nelle sigarette classiche si ritrovano nelle sigarette a riscaldamento, secondo i risultati di uno studio pubblicati nel 2017 da JAMA Internal Medicine».

 

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