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Quando il costo della riparazione e’ piu’ alto di quello della lavatrice

 Sempre più segnalazioni alle associazioni consumatori – Il caso di una casalinga CANTU’ Succede quando un elettrodomestico si rompe. Logica (e portafoglio) vorrebbero che lo si aggiustasse. Ma sempre più spesso accade che all’arrivo del tecnico – il quale ha pure un suo costo – si scopre che converrebbe ritornare in negozio a fare un nuovo acquisto. Il costo della riparazione, infatti, sempre più frequentemente supera quello di un elettrodomestico nuovo di zecca. Sarà davvero così? Non è magari un sistema per vendere nuovi prodotti? Il sospetto serpeggia tra i consumatori, e prova ne è che nel canturino sono sempre di più le persone che si rivolgono alle associazioni dei consumatori, in cerca di tutela. Ancor più in questi tempi di crisi, in cui le spese sono centellinate. il caso Partiamo da un esempio concreto. In questi giorni, a una signora di via per Alzate, la lavatrice ha fatto lo scherzo di non funzionare più. Per dieci giorni ha telefonato più volte al numero riportato dietro l’oblò per avere finalmente la visita di un tecnico. E ha atteso il suo arrivo. Ha quindi chiesto un preventivo, e già lì è scattata la prima spesa: quaranta euro, venti per l’uscita, venti per il preventivo. Alla fine si è sentita dire che il problema stava nel cestello della centrifuga. Costo della sostituzione: 297 euro e 62 centesimi: più dell’intera macchina per fare il bucato, pagata 269 euro un paio d’anni fa. La casalinga ha preferito lasciar perdere. E anche se il tecnico le ha proposto in seconda battuta di acquistare da lui una lavatrice nuova a 600 euro, lei ha deciso che la ricomprerà da un’altra parte. i consumatori Casi del genere sono numerosi. E le associazioni dei consumatori conoscono il problema. Silvana Brenna di Federconsumatori (Cgil) parla di quanto successo a una signora anziana. «Per il suo ferro da stiro, ha speso 40 euro per un lavoro di tre minuti. Purtroppo siamo fuori da ogni logica: qui si è spesso costretti a cambiare l’elettrodomestico, anziché ripararlo. E’ un problema lombardo, in Liguria ad esempio non succede». «Di fatto, sono delle truffe ?  afferma Mauro Antonelli del Codacons ? il problema è che le riparazioni a un prezzo normale si trovano con il lanternino: solo per aprire il videoregistratore che non funziona più, ti chiedono 100 euro. Più che comprarlo nuovo». Come racconta Lorenzo Trombetta di Adiconsum (Cisl), la manodopera è davvero cara: «Dalle nostre parti, è successo che qualcuno ha speso 500 euro per cambiare la presa della corrente. Succede con le chiamate ai call-center che si trovano sulla rubrica, dove fanno preventivi troppo alti». soluzioni Ma allora, come difendersi? Le associazioni consigliano alcune soluzioni: se possibile, non avere fretta e contattare almeno tre o quattro artigiani, possibilmente di fiducia, e confrontare i prezzi. Se invece ormai è fatta, ma il prezzo sembra comunque alto, chiedere la fattura e ritardare il pagamento con un ricorso. Gli abusi si possono segnalare alla Camera di Commercio o a Mister Prezzi. La strada più estrema: davanti a un salasso da truffa, chiedere al tecnico di aspettare un attimo. E chiamare i carabinieri.

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