Sui disagi che gli utenti del trasporto ferroviario debbono patire si è detto tanto. Ne hanno cognizione i pendolari. Recentemente abbiamo riscontrato,e a dire il vero non è una novitá, che troppe volte i treni di punta di Trenitalia, battezzati “Alta Velocitá“, arrivano a destinazione con gravissimo ritardo. Il sillogismo è semplice: se un treno Alta Velocitá dovrebbe garantire, sempre che la semantica abbia una sua ragion d`essere,un rapido spostamento è evidente che un ritardo di “soli“ 15 minuti non può che essere qualificato come grave ritardo. Trenitalia tuttavia di fronte a ritardi oramai consuetudinari non si scompone più di tanto. Del resto il rimedio che la compagnia (pressoché) monopolista del trasporto su linea ferrata ha predisposto tutela bene soltanto sé stessa, non gli utenti: il passeggero matura il bonus pari al 50 % del costo del biglietto solo se il ritardo è superiore a ben 25 minuti! Lontani, molto lontani sembrano i consolidati standard di qualitá adottati dalla civile Europa. “ E distante appare anche la Penisola iberica: in Spagna un ritardo superiore a soli cinque minuti dá diritto al rimborso del costo del biglietto. Alla piaga del disservizio poi si aggiunge la piaga della tolleranza. Gli utenti sono poco avvezzi al reclamo, alla protesta per il riconoscimento dei propri diritti. Preferiscono il “quieto vivere“. Trenitalia ha giá ricevuto una corposa diffida. Presto valuteremo l`opportunitá di avviare un`inibitoria nei confronti della societá ferroviaria perché si riduca la soglia di tolleranza dei ritardi dei treni. Pretendiamo che nella stazione di Salerno venga migliorata la qualitá dell`informazione. “ Intervenimmo tempo addietro per chiedere,e ottenere,annunci dei treni anche in lingua inglese. Ora riteniamo debbano apporsi, come accade giá negli aeroporti, tabelle informative ben visibili sui diritti dei passeggeri.