Radio Vaticana: Il giudice monocratico Andrea Calabria ha accolto stamattina le tesi della difesa: Radio Vaticana, in quanto ente della Santa Sede che diffonde la voce del Papa in tutto il mondo, gode dell’extraterritorialità, e i dirigenti dell’emittente non potranno essere processati per getto pericoloso di cose. Tutto ciò sulla base dell’articolo 11 dei Patti Lateranensi, ovvero quello che prevede la non ingerenza dello Stato Italiano rispetto ai responsabili o ai funzionari della Santa Sede che esercitano attività istituzionali per conto della Chiesa Cattolica.
In attesa del dispositivo della sentenza che dovrà chiarire i motivi di tale oscura decisione, non si può fare a meno di sottolineare come in questa vicenda siano state assenti le istituzioni pubbliche: Comune di Roma, Regione Lazio e Ministero dell’Ambiente vergognosamente latitanti hanno lasciato soli i cittadini e solo il giudice con il suo fardello di norme.
Ma le associazioni ambientaliste impugneranno la sentenza insieme al titolare dell’inchiesta il p.m. Amendola e anche in sede europea chiameranno lo stato Italiano a rispondere per inadempimento nei confronti dei cittadini per non averli saputi difendere.
Intanto attenzione a recarsi ad esempio a San Pietro. Dal sagrato della Basilica, infatti, chiunque potrà provare l’ebbrezza di essere un cecchino e sparare sulla folla poiché, essendo in territorio Vaticano, godrà dell’impunità e non sarà punito.
E il CODACONS lancia una provocazione. Chiunque voglia gettare cose pericolose, ad esempio sassi, coltelli, ecc. potrà recarsi presso un’ambasciata vaticana o una Chiesa cattolica, e da lì dilettarsi nel lanciare oggetti pericolosi per la salute umana, magari tentando di colpire chi attraversa la strada di fronte. Trovandosi infatti in territorio vaticano, pur arrecando un danno ai soggetti ubicati in territorio italiano, godrà dell’impunità, ai sensi dell’art. 11 dei Patti Lateranensi.