Il trasferimento di Rai 2 a Milano ha suscitato le reazioni contrarie del mondo politico. Esponenti di tutti gli schieramenti, dalla maggioranza all’opposizione, si sono schierati apertamente contro lo spostamento della seconda rete a Milano, adducendo a motivazioni di carattere politico o meramente industriali.
Anche i consumatori scendono in campo contro il trasferimento di Rai 2, ma né per motivi aziendali, né tantomeno politici. Semplicemente per il fatto che il CdA ?smart? non può decidere provvedimenti che rientrano nella straordinaria amministrazione, così come ribadito anche dalla Corte dei Conti.
Nella sua determinazione, infatti, la Corte affermava: ??si deve sottolineare che può succedere, in via di fatto, che la sostituzione degli amministratori mancanti non venga effettuata con immediatezza: in tali casi, si ritiene pacificamente (in dottrina e in giurisprudenza) che, malgrado il vulnus alla funzionalità, gli amministratori rimasti in carica siano legittimati alle gestione della Società; ma parte della dottrina e della giurisprudenza ritengono che la legittimazione degli amministratori rimasti in carica sia limitata all’ordinaria amministrazione quando sia venuta meno la maggioranza.?
La delibera approvata ieri dal CdA Rai relativa al trasferimento a Milano di Rai 2, rappresenta un atto di straordinaria amministrazione, che non compete ad un consiglio ridotto a soli due componenti.
Per questi motivi Adusbef, Codacons e Federconsumatori, facenti parte dell’Intesa, e che già erano intervenute contro il Cda anche per atti di ordinaria amministrazione, hanno impugnato la delibera approvata ieri al Tar del Lazio, chiedendone l’annullamento.