Scade oggi il termine concesso dal Codacons in base alla legge 241/90 per fornire copia della transazione stipulata tra la Rai e Alfredo Meocci e per la quale l’azienda si sarebbe fatta carico della multa inflitta dall’Agcom all’ex Direttore Generale. Per questa ragione il CdA Rai è riunito al fine di decidere se concedere o no copia della transazione all’ Associazione utenti servizi radiotelevisivi del Codacons.
Intanto è partita una diffida al Ministro dell’economia, azionista Rai, perché attivi azione di responsabilità nei confronti dei consiglieri che hanno determinato la nomina di Meocci. L’atto è stato inviato anche all’ Autorità per le Comunicazioni per segnalare che l’ex DG sembra percepire ancora un emolumento dalla Rai laddove la legge 481 del 1995 vietava e vieta per 4 anni qualsiasi rapporto tra Meocci e la stessa Rai.
Nell’esposto si chiede all’Autorità di avviare un secondo procedimento sanzionatorio nei confronti della Rai sulla base della stessa legge che prevede, in caso di recidiva nel comportamento illegittimo, anche la sospensione della concessione che dovrebbe essere disposta dall’Autorità.
Come noto il Codacons ha ottenuto la conferma della multa dell’Agcom dinanzi al Tar e al Consiglio di Stato e il diritto a ricevere 7.000 euro di risarcimento per le spese legali.
Quanto alla riforma Gentiloni, il Codacons ritiene che essa vada nella giusta direzione, ma insiste perché siano consultati gli utenti, cosa che ai ministri di questo Governo pare non interessi molto, e che una parte del canone sia ridistribuito tra tutte le tv private in proporzione alla trasmissione di programmi di utilità sociale.