In merito alla vicenda Rai-Mediaset, il Codacons annuncia che il proprio ufficio legale sta studiando la possibilità di avviare una causa collettiva (diversa dalla class action approvata dal Senato) a tutela dei teleutenti, finalizzata a far ottenere ai cittadini che hanno pagato il canone un equo rimborso.
?Se la qualità del servizio Rai reso agli utenti ha subito ripercussioni negative a causa dello scambio di informazioni tra le due reti, a nostro avviso il canone pagato nel relativo periodo deve essere restituito ai cittadini ? afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi ? In tempi non sospetti la nostra associazione ha denunciato incomprensibili cambi di palinsesto nella programmazione Rai, cambi che non ci avevano pienamente convinti?.
Con un esposto all’ Autorità per le Comunicazioni, il Codacons chiede di aprire una indagine su tutta la programmazione delle reti Rai degli ultimi 5 anni, e sui cambiamenti apportati ai palinsesti, comparando l’audience delle trasmissioni Mediaset dello stesso periodo, così da verificare se lo spostamento di un programma Rai abbia apportato vantaggi alla rete concorrente.
All’Autorità il Codacons farà avere anche i dati relativi a costose trasmissioni ?flop? di Rai2, soppresse o cancellate in anticipo dal palinsesto.
?Alla luce di tutto ciò ? conclude Rienzi ? appare assolutamente paradossale la polemica legata ai tetti dei compensi dei dirigenti Rai, tetti contestati da più parti proprio per tutelare quella concorrenza che, alla luce dell’ultimo scandalo, sembra non essere poi così importante?.
Da oggi il Codacons vigilerà su qualsiasi cambiamento nei palinsesti Rai per valutare eventuali danni all’azienda, e diffida la rete di Stato ? anche alla luce di una recente sentenza del Tar del Lazio ? a fornire all’associazione preventiva comunicazione circa qualsiasi spostamento o soppressioni di trasmissioni tv.