Anche i teleutenti vogliono dire la loro sul caso RAIOT e le polemiche, con rischio chiusura, suscitate dal programma di Rai3.
E’ si vero che la trasmissione della Guzzanti può risultare per alcuni eccessiva, a tratti pesante, con una satira non condivisibile, ma è altrettanto vero che in tv passa di peggio, e si arriva fino alle parolacce, spesso pesanti, strillate ad esempio da L’Isola dei famosi.
Senza entrare nel merito della vicenda, c’è una spiegazione al tutto: ed è l’audience. Se un programma fa ascolti, nonostante la non condivisibilità dei temi trattati, del linguaggio usato o delle situazioni mostrate, questo programma continua ad andare in onda (e spesso viene promosso in prima serata o conteso da reti rivali) perché porta soldi, pubblicità e successo (vedi Grande Fratello, Isola dei Famosi, ecc.).
Perché quindi al programma della Guzzanti, che comunque è riuscito a registrare ottimi ascolti (oltre il 18% di share) non si applica lo stesso principio? Perché le parolacce, ai fini dell’audience, possono essere accettate, e la satira pesante no?
Se la Rai inoltre ritiene che la Guzzanti abbia commesso degli errori nei suoi sketch, allora può adottare vari provvedimenti, come del resto già ha fatto in passato con altri conduttori, senza arrivare alla misura estrema della soppressione della trasmissione. Perché ? si domandano ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI ? punire tutti i telespettatori (che pare abbiano gradito la trasmissione) con la cancellazione dal palinsesto?
Il programma della Guzzanti, proseguono le 3 associazioni dell’Intesa, porta innegabili benefici, anche economici, alla Rai.
La cancellazione di Raiot, di conseguenza, determinerebbe un danno per il bilancio della rete di stato e, di conseguenza, un danno doppio per i teleutenti: il primo sotto il profilo del gradimento, privando i telespettatori di un programma che piace, il secondo di natura economica, visto che i teleutenti pagano il canone.
Per questi motivi ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI, che chiedono la promozione di Raiot in prima serata, in caso di soppressione della trasmissione, chiederanno alla Rai un milione di euro per i danni sopraindicati provocati agli utenti.