Con la diminuzione degli incidenti stradali in seguito all’introduzione della patente a punti, diminuzione che coincide, fra l’altro, con l’aumento degli utili delle compagnie di assicurazione, gli automobilisti devono avere una riduzione delle tariffe RC auto. Secondo una stima dell’Intesa dei consumatori in relazione alla minor incidentalità il risparmio per gli utenti sarebbe di oltre due miliardi di euro annui pari al 13% del monte premi pagati.
A tale dato andrebbe aggiunto un 20% di ribasso, per effetto della legge truffa ?salva-compagnie?, quella che ha annullato il diritto all’equità e i rimborsi che i giudici di tutta Italia stavano riconoscendo agli automobilisti a seguito del cartello tra compagnie sanzionato dall’Antirust. Un ulteriore ribasso dell’1,5% è invece dovuto agli utenti per effetto della riduzione del Fondo vittime della strada che ha giocato a favore delle assicurazioni passando da 4 al 2,5%.
L’Intesa ritiene che l’inevitabile confronto per la riduzione delle tariffe debba coinvolgere tutte le associazioni dei consumatori e non soltanto quelle che hanno sottoscritto l’accordo del 5 maggio.
Qualsiasi discriminazione operata dal Governo fra le diverse organizzazioni dei consumatori sarebbe inaccettabile e verrebbe respinta dall’Intesa.
ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI sono in attesa di un riscontro da parte di Governo e compagnie per avviare a breve un confronto su questo argomento.
Ma non restano certo con le mani in mano. Infatti l’accordo tra il Ministero delle attività produttive, l’Ania e le associazioni della Coalizione finisce in Tribunale. Le assicurazioni infatti non hanno ribassato le tariffe a seguito della minor incidentalità in Italia, e non hanno rispettato i patti inclusi nell’accordo con Marzano (a dimostrarlo i numeri sull’aumento delle tariffe, non solo dell’Intesa, ma anche ad esempio di Confcommercio) e sono ora chiamate dall’Intesa a risponderne dinanzi la giustizia.
ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI hanno avviato la prima causa dinanzi al Giudice di Pace di Roma per un pensionato di 60 anni che, non vedendo ridurre il costo della propria polizza nonostante l’accordo con il Ministero e alcune associazioni e la riduzione degli incidenti in Italia, ha chiesto la restituzione del 20% del premio pagato.
?Se le compagnie negheranno il rimborso ? prosegue l’Intesa ? chiameremo a rispondere dei danni lo stesso Ministero delle attività produttive per responsabilità solidale, poiché quell’accordo è stato voluto e sottoscritto proprio sotto la sua vigilanza?.
?Si tratta della prima causa – proseguono le 4 associazioni – che potrebbe aprire le porte a migliaia di cause simili dinanzi ai giudici di tutta Italia per ottenere un giusto risarcimento, non solo per l’ingiusto aumento delle tariffe a seguito della diminuzione degli incidenti, ma anche per la presa i giro di un accordo, quello tra Marzano, Ania e Coalizione, che non ha prodotto alcun effetto.?