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RC AUTO: L’INDENNIZZO DIRETTO PUO’ RIDURRE DEL 10 PER CENTO IL CARO RC AUTO






Il codice delle assicurazioni, che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2006, può contribuire a ridurre gli elevatissimi costi della RC Auto, con risparmi medi di 70-80 euro a polizza. Il nuovo codice del consumo, che contiene al suo interno l’indennizzo diretto, ossia l’obbligo per la compagnia di risarcire il danneggiato senza delegare ad altra compagnia, questo delicato compito, che non conosce né il profilo di rischio, né altre informazioni utili che possono dare luogo ad un celere quanto equo risarcimento, andrà in vigore 90 giorni dopo il primo gennaio 2006, ossia il 1 marzo, dopo l’emissione dei provvedimenti d’attuazione.

Intesaconsumatori, che non ha sottoscritto il protocollo Marzano tra Ania e consumatori che ha portato alla legge truffa ?salvacompagnie?, si è battuta con tutte le sue forze per disboscare la giungla oscura che sta dietro ai risarcimenti, valutata tra 1,5 e 2 miliardi di euro l’anno, che appesantiscono le polizze e fa prosperare tantissimi soggetti, eccetto gli assicurati, che oltre al danno, sono costretti alla beffa di polizze sempre più elevate.

Per contrastare i costi della RC Auto, aumentati del 108 per cento negli ultimi 8 anni, a differenza di altri paesi europei, come la Francia, dove hanno subito una diminuzione del 5 per cento, l’indennizzo diretto è una delle soluzioni grazie alla quale sarà in pratica la stessa compagnia a rimborsare il proprio cliente piuttosto che l’assicurazione dell’investitore,come avviene adesso.

L’attuale sistema del CID, basato sulla ricerca delle responsabilità, comporta un aggravio dei costi per la collettività a vantaggio di pochi: quando si verifica un incidente infatti, se le parti coinvolte nel sinistro non concordano sulla responsabilità si ricorre ad un tecnico specializzato (un perito, un consulente o un avvocato) per far valere le proprie ragioni ed ottenere quindi dall’assicurazione della controparte il risarcimento.

Un procedimento lungo e costoso, dato che quando viene contestata la responsabilità del sinistro, si avvia un contenzioso legale che comporta costi aggiuntivi, a volte perfino superiori al costo del danno stesso, con il risultato che chi vince non paga il risarcimento, ma sopporta le spese legali per la difesa, mentre chi perde, oltre al danno, paga le spese legali sia alla controparte che ed al proprio difensore. Un circolo vizioso che va a esclusivo vantaggio di avvocati e consulenti, ma che danneggia gli utenti e la collettività che ne sopportano i costi. Con l’indennizzo diretto, si evita l’accertamento sulla responsabilità, col risultato di ottenere da un lato un sicuro abbattimento del contenzioso e dall’altro la pressoché totale eliminazione delle truffe, in virtù del fatto che l’assicurato, avendo un rapporto diretto con la propria compagnia (le cui tariffe dipenderanno dai servizi richiesti), dovrebbe cercare di evitare comportamenti illegali.

L’automobilista, inoltre, potrà contare su offerte più vantaggiose e su una maggiore velocità nel risarcimento da parte della propria compagnia che avrà tutto l’interesse a tutelare il proprio cliente. La formula dell’indennizzo diretto, rappresentato da una sensibile riduzione dei contenziosi, che si può tradurre in un abbattimento dei costi con indennizzi più equi assieme all’annunciata disapplicazione, da parte dell’Antitrust, delle tariffe minime forensi, e alla conciliazione diretta prevista dal protocollo firmato lo scorso anno, può certamente contribuire a ridurre gli elevatissimi costi legali, che possono essere quantificati in almeno 100 euro medi annui.









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