L’Intesa dei Consumatori,unica titolata a trattare la questione RC Auto avendo promosso la vertenza davanti ad Antitrust,Tar e Consiglio di Stato, essendo stata convocata dal ministro Marzano,andrà al tavolo il 20 marzo prossimo: ma la sua posizione non cambia ! Le proposte per non cambiare la classe di merito quando il veicolo e` rubato o rottamato; le ?concessioni’ sui neo-patentati che non partiranno piu` dalla classe di maggiore rischiosita`; le agevolazioni per la seconda macchina e per i nuclei familiari; la restituzione del premio pagato in caso di furto del veicolo per il periodo di non utilizzo’, sono atti dovuti dalle Compagnie che non possono essere spacciati per benefici né possono essere contrabbandati come merce di scambio per diritti acquisiti dai consumatori ?in nome del popolo italiano’.
Cosa c’entrano tali precise richieste che associazioni dell’Intesa dei Consumatori portano avanti dal luglio 1995 alle Compagnie di assicurazioni, all’Ania ed all’Isvap con i risarcimenti dei danni inferti ai consumatori da politiche di cartello delle Compagnie sanzionate dall’Antitrust,dal Tar e dal Consiglio di Stato ? Il ministro Marzano ed il Governo,piuttosto che promuovere la vera trasparenza del settore,che coincide anche con la restituzione di 1,5 punti del Fondo Vittime della strada, disinvoltamente incamerati dalla quasi totalità delle Compagnie di assicurazioni, cambiano le regole del gioco privilegiando gli interessi di 17 soggetti, duramente e severamente condannati dai Tribunali in ?nome del Popolo italiano’, sui diritti di 18 milioni di assicurati. Le associazioni di consumatori serie e responsabili, che dopo aver promosso la vertenza RC Auto ed aver vinto in tutti i gradi di giudizio,hanno cercato e cercano ancora un accordo, nonostante la spada di Damocle di un decreto ?truffa salvacompagnie’ e che operano per la tutela dei diritti,non firmano accordi capestro sulla pelle degli assicurati.
Non riusciamo a comprendere, quindi facciamo appello alla riflessione, come associazioni di difesa dei diritti dei consumatori, possano proporre come panacea delle questioni assicurative,la contropartita per l’accettazione del decreto ?truffa’,il controvalore di 0,75 euro ad assicurato. A tanto ammonta il presunto risparmio-secondo i loro calcoli-pari a 30 milioni di euro,che non corrisponde neppure ad un solo rateo di quanto illegittimamente incamerato, dalla gran parte delle compagnie,dello 0,50% del Fondo Vittime della strada.