PREAMBOLO
Il CODACONS, pur confermando la propria uscita dal tavolo di concertazione sulle assicurazioni determinata dal mancato rispetto dei seguenti punti
1) Priorità assoluta nella definizione dei valori del danno biologico, alle risultanze dell’esperienza giurisprudenziale ed in particolar modo, alle elaborazioni del Tribunale di Milano, adottata spontaneamente da 19 corti d’appello;
3) Estensione della copertura assicurativa con esclusione dell’azione di rivalsa, sui trasportati sui ciclomotori;
5) Modifica dei termini prescrizionali di un anno e di due anni previsti dal codice civile in materia di assicurazioni;
6) Partecipazione alla Commissione di studio sulla riforma del danno biologico, di magistrati, avvocati, medici legali ed altri esperti del settore;
dei 7 richiesti da cui era stata condizionata l’adesione medesima, al fine di apportare concreta collaborazione sul tema RCA, con il presente documento, formula le seguenti osservazioni, critiche e proposte.
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NEL MERITO
La valutazione generale del CODACONS è che, nonostante i dichiarati propositi sia da parte delle Associazioni consumieristiche del CNCU che del Governo, la Legge 5 marzo 2001, n. 57 si risolva, in realtà, in una strumentalizzazione, sotto abile regia, di tali soggetti, che si sono trovati ad avallare una riforma assolutamente contraria agli interessi dei consumatori ed in un conseguente ?regalo? in favore delle Compagnie d’assicurazioni.
La Legge in esame, difatti, nella definizione normativa del danno biologico, ha completamente disatteso il riferimento ai parametri risarcitori in uso presso i maggiori Tribunali italiani, procedendo ad una sostanziosa riduzione dei valori monetari in uso.
Secondo stime approssimative rese pubbliche anche dall’ADUSBEF e sulle quali il CODACONS concorda, questo comporterà un ricavo a favore delle Associate ANIA, per più ridotti risarcimenti, di una somma oscillante dai 3.200 ai 7.000 miliardi di lire.
L’obiettivo, a parere dell’esponente Associazione, che le imprese ANIA si erano prefissate.
Il grande polverone di questi ultimi giorni, invece, fa passare in secondo piano questo risultato, con l’aiuto di apparenti riforme che corrono il concreto rischio di risolversi con un nulla di fatto, come sarà meglio specificato nel prosieguo relativamente al sistema sanzionatorio previsto, se non addirittua in un ulteriore beneficio a favore delle Società assicurative.
La divulgazione dei premi annuali di riferimento, oltre ad essere incompleta, non prendendo minimamente in considerazione utenti tipo quali donne e motociclisti, si scontra con un dato di fatto incontrovertibile:
la presenza di un mercato oligopolista con una strutturale presenza di partecipazioni azionarie incrociate tra i maggiori gruppi assicurativi.
A ciò si aggiunge la consolidata presenza di barriere all’accesso di nuovi concorrenti.
Il CODACONS propone pertanto, relativamente ai premi annuali di riferimento:
1. Ampliamento dei profili da pubblicizzare periodicamente estesi anche a utenti di sesso femminile nonché ad assicurati di mezzi a due ruote;
2. Divulgazione dei dati non solo su diversi siti internet ma anche sul TELEVIDEO della RAI;
3. Divulgazione degli stessi periodicamente su quotidiani e settimanali.
Relativamente all’effettivo potenziamento della concorrenza nel comparto assicurativo:
1. Creazione di una forma di assicurazione atipica, consistente in una fideiussione bancaria di valore pari al massimale previsto dalla legge, con inevitabile allargamento del mercato assicurativo grazie al coinvolgimento del settore bancario e finanziario.
2. Predisposizione di una polizza tipo, obbligatoria per tutte le compagnie, a franchigia fissa di lire un milione e condizionata al possesso, da parte del richiedente, al fine di prevenire le possibili eccezioni, di opportune garanzie sotto forma di carta di credito o di deposito monetario fruttifero.
3. Agevolazioni finalizzate al superamento della figura dell’agente monomandatario, con susseguente possibilità a favore di tali professionisti, di avere nelle proprie agenzie, diverse compagnie e rispettivi prodotti da offrire alla propria clientela (in pratica, il cd. broker assicurativo).
4. Proibire la presenza nei consigli d’amministrazione di Compagnie d’assicurazioni, di consiglieri di altre compagnie, con espresse limitazioni nell’acquisto di quote azionarie.
Relativamente alla riforma del danno biologico:
1. Oggettivo ripensamento e riformulazione della stessa, con riferimento alle consuetudini ed i principi di elaborazione giurisprudenziali, anche per i profili di incostituzionalità per disparità di trattamento tra danneggiati, poiché limitata l’area di azione della Legge 5 marzo 2001, n. 57, alla sola RCA,.
In ordine al diritto d’accesso agli atti delle imprese assicurative:
1. Prevedere nel decreto ministeriale di attuazione, un procedimento agevolato innanzi al Giudice di Pace ed esente da spese di giustizia, con prevista possibile partecipazione delle Associazioni iscritte al CNCU.
Relativamente al coordinamento tra l’art. 22 della Legge 20 dicembre 1969 e l’art. 5 della Legge 5 marzo 2001, n. 57:
La norma, così come congegnata, nel caso di sinistri con danni fisici, anche per la possibilità, da parte dell’assicuratore, di poter rifiutare il risarcimento, specificando i motivi per i quali non ritiene di poter fare l’offerta, corre il rischio di comportare il ritardo della proposizione dell’azione giudiziaria, che è oggi possibile dopo il termine di 60 giorni o di 30 nel caso di firma congiunta nella denuncia dell’evento.
Si rammenta che il comma 4 del medesimo articolo 5, prevede il possibile ricorso al magistrato ed al suo potere equitativo per ottenere la personalizzazione del danno biologico in considerazione delle condizioni soggettive del danneggiato.
Peraltro, il ventaglio dei ?legittimi? motivi comportanti il mancato adempimento dell’obbligo prima accennato da parte dell’assicuratore, sono molteplici, basti far riferimento alla mancata stabilizzazione del danno fisico o alla secretazione degli atti di accertamento nel caso di procedimento penale in caso di lesioni, a prescindere da sinistri comunque oggettivamente complessi.
Si trae, pertanto, conferma che il sistema sanzionatorio previsto perda di qualsiasi attrattiva essendo evidente come i motivi di eccezione da parte delle compagnie atti a giustificare il mancato adempimento, sono a tal punto molteplici da poter divenire una sorta di clausola di stile.
Roma, 23 aprile 2001
(Avv. Vittorio Amedeo MARINELLI)
Responsabile rapporti istituzionali e problemi assicurativi