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Ricorsi contro il governo che taglia gli stipendi ai dipendenti pubblici

Fiaccole, presidi e ricorsi contro il governo che taglia gli stipendi ai dipendenti pubblici e con la scusa dei “fannulloni“ che pure ci sono, attacca i diritti della maggioranza dei lavoratori che fannullone non è. La mobilitazione contro i ministri Brunetta e Tremonti non va per il momento in ferie. Ieri sera a Roma ventimila persone hanno partecipato alla fiaccolata di Cgil, Cisl e Uil (intonando tra l`altro l`Inno di Mameli) con i leader Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Una partecipazione che ha sorpreso gli stessi sindacati. “Il governo è riuscito a far materializzare una protesta di queste dimensioni al 28 di luglio – commenta il segretario di Fp-Cgil, Carlo Podda-. Ci ascolti“. Ieri mattina un migliaio di persone avevano invece presidiato la sede del Senato. “Al governo chiediamo di mettere i soldi sul tavolo, al posto delle contumelie e delle accuse“, ha spiegato Bonanni, “non ho mai visto fare riforme mentre si sottraggono risorse ai lavoratori“. Oggi gli occhi sono puntati sul vertice che si terrà in serata a palazzo Chigi. Sindacati e imprese sono stati convocati dal governo per parlare (cinque minuti ciascuno) del non bene identificato “patto per la crescita“. Sarà l`occasione per Cgil, Cisl e Uil di ribadire la richiesta al premier di un tavolo specifico sul pubblico impiego. Ci sono infatti tre questioni che urgono e che vanno ben oltre l`argomento “assenteismo“. La prima riguarda il taglio agli stipendi dei dipendenti di 1 miliardo e 700 milioni. Vengono decurtati dal fondo per i contratti integrativi e per le leggi a progetto (la lotta all`evasione fiscale e contributiva, ad esempio, o l`apertura straordinaria dei musei). La ragioneria dello Stato li chiama “risparmi di spesa“, sicuramente i “risparmi“ li dovranno fare i lavoratori che si ritroveranno buste paga più leggere. È quindi un peggioramento della situazione attuale, mentre per il futuro – cioè per il rinnovo dei contratti per il biennio 2008-2009- il governo prevede aumenti salariali mensili di 8 euro per quest`anno e di circa 60 per l`anno prossimo. Tagli per tutti, indiscriminati. Senza stare a guardare agli assenteisti o a quelli che il proprio lavoro lo fanno. Del resto non si fanno troppe distinzioni nel definire i lavoratori pubblici fannulloni, furbi o imboscati. Nel delirio della propaganda, convinto di avere la ragione dalla propria parte, il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta con il suo generalizzare rischia, peraltro, di vanificare una battaglia che se posta nella giusta misura nessuno si permetterebbe di osteggiare. Invece si fa di tutta l`erba un fascio e intanto si smantellano i servizi pubblici. Cgil, Cisl e Uil, ma anche Ugl e Cobas e le altre sigle di vario colore si ritrovano a respingere l`offensiva su più fronti. Così in questo scorcio di luglio di assiste a una mobilitazione diffusa e inattesa per la stagione balneare. “Siamo qui per difendere le persone che lavorano e che cercano con la controparte di fare un nuovo contratto e di superare questa campagna di diffamazione che si è aperta sui fannulloni“, ha dichiarato Luigi Angeletti. L`Ugl scenderà nuovamente in piazza, per la seconda volta in due settimane, giovedì per l`intera giornata fuori del Senato, “sarà una maratona della protesta“, annuncia il sindacato vicino ad An. Tra le varie iniziative c`è quella di tipo più giuridico del neonato Cofo, “comitato fannulloni operosi“, un centinaio tra dipendenti statali e dirigenti che sta raccogliendo (con l`ausilio del Codacons) le firme per un ricorso al Tar contro la circolare del ministro Renato Brunetta sulle assenze dal lavoro, giudicata illegittima.

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