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RIFORMA MORATTI: VIOLATA L`AUTONOMIA DECISIONALE DEGLI INSEGNANTI







Assurdo e contraddittorio il provvedimento che, stando alle indiscrezioni della stampa, è contenuto nel decreto legislativo di attuazione della riforma Moratti e che sarà presentato venerdì in Consiglio dei Ministri. Il Governo si appresta a varare un atto d`imperio che prevede la bocciatura di quegli alunni la cui frequenza sia stata inferiore a tre quarti dell`orario annuale, poco meno di due mesi. Attualmente la non classificazione (così è chiamata quella che di fatto è una bocciatura) è possibile ma deve essere assunta dal Consiglio di classe sulla base di una valutazione motivata ad hoc, fondata sull`impossibilità di avere elementi di giudizio che possano consentire agli insegnanti di considerare la preparazione dell`alunno. “Qualora corrispondesse al vero quanto emerso sui giornali, sarebbe un fatto gravissimo. In barba alla tanto decantata autonomia si calpesterebbe, infatti, quella più importante, ossia l`autonomia decisionale degli insegnanti e prescindendo da una valutazione puntuale sulla capacità di apprendimento dell`alunno e sulla sua preparazione personale, si stabilirebbero automatismi che rischiano di introdurre elementi di iniquità“ ha dichiarato il presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli. “Quand`anche non fosse obbligatoria la bocciatura, una volta passati i due mesi, l`introduzione di questo aspetto temporale impersonale sarebbe un`inversione dell`onere della prova. I giorni di assenza diventerebbero comunque il principale criterio di valutazione, al posto di quello attitudinale che giustamente considera la capacità di apprendimento dell`alunno“ ha proseguito Donzelli. E` ovvio, poi, che le assenze all`inizio dell`anno, consentendo ancora all`alunno di recuperare, non possono che pesare diversamente rispetto a quelle fatte nel periodo finale. Nulla vieta poi alla famiglia di un bimbo convalescente di fare lezioni private per recuperare le ore d`insegnamento perdute. “Insomma una modifica assurda ed immotivata che generalizza e semplifica una materia complessa che non può che essere totalmente demandata alla valutazione degli insegnanti, senza alcun tipo di interferenza legislativa“ ha concluso Donzelli.

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