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“Rincari anomali per pane e pasta“

“Le tensioni sul pane e sulla pasta non sono terminate, vedremo quale sarà l`effetto dei nuovi raccolti nei prossimi mesi, comunque lo scenario resta complesso “ sottolinea Ivano Vacondio, presidente dell`Italmopa, l`associazione che raggruppa le imprese molitorie italiane, commentando i dati del ministero dell`Economia (elaborati su stime Istat) sui pesanti rincari della pasta: + 30,4% in sei mesi (si veda Il Sole 24 Ore di ieri). L`associazione di consumatori Codacons minaccia intanto denunce a 194 Procure della repubblica in Italia per il reato di aggiotaggio, paventando una diffusa speculazione sui generi alimentari, pane e pasta in pole position. Antonio Lirosi, Garante della sorveglianza dei prezzi, sottolinea dal canto suo che il ministero dello Sviluppo economico sta monitorando attentamente la dinamica dei prezzi della filiera e che sono state segnalate numerose anomalie nel mercato dei prodotti da forno. “Il punto chiave – sottolinea Lirosi –è che le tensioni sui prezzi al consumo di pane e pasta non procedono di pari passo con l`andamento dei prezzi all`ingrosso o all`origine delle materie prime“. Un`analisi condotta dai ricercatori del ministero dello Sviluppo economico nei giorni scorsi ha messo in evidenza che tra marzo e giugno 2008 il prezzo al consumo del pane è rincarato dell`1,2% mentre il listino all`ingrosso della farina di frumento ha accusato una flessione dell`11,2% a fonte peraltro di una flessione del 16,2% del frumento tenero sui mercati di origine. Scenario simile anche per la pasta. Tra marzo e giugno – rileva ancora l`indagine – i prezzi di vendita medi della pasta sono aumentati del 6,9%, mentre la semola di grano duro all`ingrosso ha accusato un ribasso del 20,2% e il frumento duro è calato del 29,1% sui mercati all`origine. L`indagine del ministero segnala poi anche anomalie nella dinamica dei prezzi medi, di pane e pasta, tra varie città. Per quanto riguarda il pane a giugno,l`incremento tendenziale più elevato è stato registrato a Napoli (+30,4%), seguono Bari (+28,6%), Palermo (+21%), Reggio Calabria (+17,9%), Roma (+10,6%), Milano (+7,8%), Bologna (+7,4%). Andamenti molto più moderati invece a Torino (+5,1%) e Firenze (+1,6%). Nel caso della pasta l`incremento tendenziale più elevato è stato registrato invece a Palermo (+51,1% a giugno 2008), seguono Bari (+37,4%), Bologna (+35,1%), Roma (+35%), Milano (+33,6%), Torino (+33,3%), Reggio Calabria (+30,8%), Firenze e Napoli (+24,3%). “Non abbiamo mai trasferito sul prodotto i picchi massimi del costo delle materie prime cercando sempre mediazioni intelligenti“ ha sottolineato Massimo Menna, presidente dell`Unipi (Unione industriali pastai italiani). GLI OPERATORI Vacondio (Italmopa): le spinte sulle quotazioni non sono esaurite Menna (Unipi): non abbiamo trasferito gli aumenti.

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