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Rivoli, Berlusconi: “Drammatica fatalita’” Bonanni non ci sta: “Fondi per la scuola”

All’indomani del crollo di un soffitto di una scuola di Rivoli (Torino) che ha provocato la morte di un ragazzo di 17 anni e il ferimento di molti suoi compagni, oggi c’è uno scontro a distanza tra il presidente del Consiglio Berlusconi, che parla di "una drammatica fatalità", e il segretario della Cisl Bonanni, che punta il dito invece contro "la situazione da terzo mondo" dell’edilizia scolastica in Italia, e chiede a governo ed enti locali di provvedere, ponendo fine al "discorso surreale dei tagli alla scuola". Se la procura procede per disastro e omicidio colposo, stamane in una conferenza stampa all’Aquila il presidente del Consiglio ha sostenuto al contrario che si è trattato di "una fatalità drammatica", dal momento che "poteva succedere anche in una abitazione, non c’erano indizi di pericolosità. Nessuno aveva denunciato ipotesi di pericolo". Berlsuconi ha però aggiunto che "la sicurezza è il minimo, è la condizione di fondo", e che "sono circa 2500 scuole delle quali bisogna approfondire la situazione". Il presidente del Consiglio ha anche ricordato di aver dato a Guido Bertolaso nei mesi passati il mandato a sottoporre a verifica un lotto di circa 100 scuole. "Abbiamo – ha detto il premier – inserito in Finanziaria un finanziamento di 70 milioni di euro. Si tratta di scuole soprattutto situate in zone sismiche e cercheremo di procedere alla messa in sicurezza". Berlusconi ha ricordato infine che è compito delle province verificare la sicurezza degli edifici scolastici: "E’ una loro responsabilità. Quando mandiamo i bambini a scuola pensiamo che siano in un posto sicuro, la sicurezza è la cosa fondamentale". Ma il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni punta il dito contro le istituzioni: "Bisognerebbe mobilitarsi tutti senza distinzioni politiche ed ideologiche – ha detto – La scuola non può essere un luogo di morte e di dolore. Dovrebbe essere il luogo della vita e della crescita civile e culturale di un paese. Il sindacato ha più volte denunciato la situazione fatiscente degli edifici scolastici nel nostro paese. E’ una situazione da terzo mondo, che riguarda Nord, Centro e Sud senza distinzioni. Ci sono omissioni e responsabilità gravi degli organi di controllo, degli enti locali e delle istituzioni nazionali". "Da una parte c’è un discorso surreale di tagli alla scuola, e dall’altro su questo tema c’è una contrapposizione politica ed ideologica spesso strumentale ed esasperata. Invece sulla scuola c’è bisogno di unità di intenti e di responsabilità collettive", ha affermato Bonanni, aggiungendo che "la scuola deve diventare il primo problema nazionale. I cittadini vogliono risposte concrete su questo tema. Non bastano le promesse e non servono le polemiche inutili". Quello che è successo "solleva inquietanti interrogativi sulle garanzie a presidio della sicurezza negli istituti scolastici", aveva denunciato ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E poco prima, la zia di Vito Scafidi, il ragazzo ucciso dal crollo, aveva chiesto a giornalisti e fotografi: "Fate vedere in che condizioni sono le scuole e che si può morire a 17 anni andando a lezione". "Si tratta di una tragedia annunciata – aveva ribadito ieri il presidente Codacons Carlo Rienzi – infatti il 75% degli istituti scolastici presenti sul nostro territorio non è sicuro poichè mancano diversi certificati previsti dalla legge. Da anni denunciamo lo stato di fatiscenza delle scuole italiane senza ottenere alcun intervento delle istituzioni a salvaguardia dell’incolumità degli studenti". Per martedì 25 l’associazione Cittadinanzattiva ha proclamato la VI Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole, alla quale quest’anno parteciperanno 10.000 istituti. (23 novembre 2008
 

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