Un richiesta di ispezione urgente sugli uffici giudiziari di Sulmona e sul Gup De Cesare è finita oggi sul tavolo del Ministro della giustizia Mastella.
A presentarla Carlo Rienzi, dopo gli sconcertanti sviluppi della vicenda Roccaraso, con il provvedimento del Pm di Campobasso, Mario Mercone, che ha chiesto il rinvio a giudizio per il pm Maria Teresa Leacche e per l’ispettore dello Sco dell’Aquila Massimiliano Mancini.
Il testo integrale del provvedimento del Pm Mercone pubblicato sul sito del Codacons – CLICCKA QUI.
Nell’atto con il quale il Procuratore Capo di Campobasso annuncia la richiesta di rinvio a giudizio contro il PM che chiese l’arresto di Valentini e chiede invece l’archiviazione degli altri Giudici, si legge, circa l’arresto di Valentini disposto dal PM Leacche e dal GIP D’Orazio:
??la Leacche e il D’Orazio hanno compiuto per quanto attiene ai fatti dedotti una valutazione discrezionale non valutabile in termini di delitto ex art. 323 c.p. ?le motivazioni non si appalesano né abnormi, né giuridicamente anomali ossia non sono rivelatrici di intendimenti delittuosi volti a violare scientemente norme giuridiche o a travisare in mala fede risultanze processuali? ipotetici errori qualora fossero sussistenti non sarebbero criminalizzabili a titolo di dolo, elemento necessario per ravvisare il delitto di cui all’art. 323 c.p. ? se il PM Leacche e il Gip D’Orazio avessero avuto doti di preveggenza immaginando il futuro tragico suicidio del Valentini in carcere ben diverso sarebbe stato il loro agire??.
In sostanza il povero Valentini sarebbe morto ? come è ovvio – non per una intenzione dolosa dei Magistrati di fargli del male, ma forse per errori non abnormi che tuttavia ora dovranno essere valutati dal CSM ai fini disciplinari.
Gravissime inoltre le altre accuse, contenute nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dal Pm Mario Mercone. Si legge infatti:
“la PM Leacche? agì per finalità private ingiustificatamente persecutorie dopo le ordinanze sindacali di revoca (con cui proprio il sindaco Valentini aveva dovuto dichiarare inagibile l`immobile Hotel Paradiso in cui il pm Leacche aveva un immobile in proprietà, ndr) ed allo scopo di arrecare un danno ingiusto al Valentini … e ottenuta l`esecuzione della misura cautelare partiva subito, dopo appena tre giorni, per gli Stati Uniti in aspettativa per un anno, così privando il procedimento di un magistrato che ne avesse piena contezza e potesse esprimersi re cognita sulle prevedibili immediate istanze de libertate …“
“il Mancini… espletava indagini investigative indirizzandole in malafede in odio al sindaco di Roccaraso Camillo Valentini, rivelando un anomalo intendimento di ?persecuzione? inquisitoria ed assoluta mancanza di serenità ed imparzialità in quanto esso ispettore Mancini era mosso da risentimenti personali e da spirito di rivalsa, giacchè sua madre aveva numerose vertenze di sfratto con il Comune e la famiglia Valentini… (coinvolta in numerose cause contro il Comune e la famiglia del Sindaco Valentini, ndr) così esso Mancini abusava delle sue funzioni operando in violazione di norme di legge, omettendo di astenersi dallo espletamento delle indagini? cooperando? nell`intento di acquisire risultanze probatorie a senso unico, articolate in una visione ricostruttiva persecutoria ed unilaterale, che induceva, infine, il PM Leacche a richiedere il 15.7.2004 e ad ottenere il 13.8.2004 ordinanza di custodia cautelare che esso Mancini si precipitava nella stessa notte a personalmente eseguire catturando il Sindaco Valentini che il 16.8.2004 si suicidava in carcere?“.
Drammatico il quadro emerso dalle indagini durate 4 anni del Procuratore Capo di Campobasso Mario Mercone che, contestualmente, ha chiesto l`archiviazione delle altre accuse mosse alla stessa Leacche (circa la conoscenza dell’incompatibilità alle indagini del Mancini), al Procuratore capo di Sulmona Melogli, al Pm Scarsella, al gip D`Orazio Luigi, e all`ex presidente della Corte di appello dell`Aquila Ramundo Michele e anche delle ipotesi accusatorie a carico della signora Celidonio Elena e della cugina del sindaco Valentini Gisella. Anche per l`Avv. Rienzi e l’Avv. Ursini, rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Codacons, il pm ha richiesto l`archiviazione delle accuse di calunnia e diffamazione limitatamente ai i fatti per i quali lo stesso PM ora procede a carico dei magistrati.
E` ora inevitabile lo spostamento del processo ad alta sede – ha dichiarato Carlo Rienzi che, subito dopo la tragica morte in carcere del sindaco di Roccaraso, aveva affermato: “Scopriremo le vere ragioni della ingiusta morte di Valentini e puniremo i responsabili“ – e l`immediata sospensione dal servizio dell`Ispettore Mancini, cosa che abbiamo immediatamente chiesto al Questore dell`Aquila e al Ministro Amato.
Sia sulla richiesta di archiviazione che su quella di rinvio a giudizio dovrà ora pronunciarsi il Gip di Campobasso alla presenza dei legali dei Magistrati imputati e dell’avv. Arturo Messere che rappresenta il Presidente del CODACONS.
L’associazione intanto ha chiesto al Csm, ai Ministeri della Giustizia e dell’interno e al Questore dell’Aquila l’immediata sospensione cautelare dal servizio per la Leacche e per l’ispettore Mancini.