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ROMA: COMPRANO UN PACCHETTO DI PATATINE? E VI TROVANO DENTRO UNO SCARAFAGGIO FRITTO





Davvero spiacevole ciò che è avvenuto pochi giorni fa a tre ragazze romane, che hanno trovato all’interno del pacchetto di patatine acquistato presso un bar uno scarafaggio fritto, depositato sul fondo della busta di plastica.

Questi i fatti:

verso le ore 15.00 le tre giovani si sono incontrate in zona via XXI Aprile a Roma, per ritrovarsi dopo le vacanze e raccontare le proprie esperienze estive. Passeggiando per il quartiere si fermano nell’unico bar aperto della zona, situato all’interno di un piccolo parco giochi. Qui acquistano delle bibite e un pacchetto di patatine fritte di una notissima marca e si siedono comodamente ai tavolini adibiti al consumo. Una delle tre apre la busta delle patatine a metà per poter meglio usufruire del prodotto e dopo pochi secondi la sua amica, sconvolta, si accorge che sul fondo del pacchetto è depositato un animale morto, animale che a posteriori risulterà essere uno scarafaggio.

Dopo un primo momento di ribrezzo e disgusto, caratterizzato da conati di vomito e nausee, le tre ragazze hanno osservato meglio lo scarafaggio, rendendosi conto che l’insetto era stato addirittura fritto, e probabilmente finito assieme alle patatine all’interno della confezione, e hanno fotografato il tutto.

Il gestore del bar, avendo assistito alla scena, si è immediatamente scusato con le ragazze, dichiarandosi sconcertato per l’episodio, e ha mostrato loro le fatture che attestavano come l’acquisto delle patatine fosse avvenuto la mattina stessa.

Dopo aver contattato il numero verde dell’azienda produttrice delle patatine le 3 ragazze si sono rivolte al Codacons per ottenere assistenza legale.

?Episodi di questo tipo sono gravissimi ? afferma il Presidente Codacons Carlo Rienzi ? e non dovrebbero mai capitare. Ci domandiamo come possa uno scarafaggio finire in un pacchetto di patatine destinate al consumo alimentare e quali rischi abbiano corso le tre ragazze!?.

Il Codacons ha deciso di assistere legalmente le protagoniste della vicenda, e di chiedere alla ditta produttrice, un vero e proprio colosso delle patatine, il risarcimento dei danni morali patiti dalle tre giovani donne.

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