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Ruspe al Dal Molin, prime demolizioni

Questa volta fanno sul serio: al Dal Molin sono iniziati i lavori. Non la bonifica degli ordigni inesplosi della seconda guerra mondiale, nemmeno lo smontaggio di alcune vecchie cisterne sotterranee, bensì la demolizione di due palazzine dell’ex aeronautica militare, sul lato ovest dell’aeroporto. «Nel silenzio, dunque, gli statunitensi hanno iniziato la propria opera di distruzione del patrimonio che il 95 per cento dei votanti alla consultazione del 5 ottobre hanno chiesto di utilizzare per scopi civili e sociali »,chiosa un comunicato del Presidio permanente, a mezzogiorno di ieri. Verso l’una e mezza, in viale Ferrarin (la strada che porta ai cancelli dell’area militare dell’aeroporto) si sentono rumori inequivocabili: muri fatti a pezzi, macerie movimentate da mezzi meccanici. Dai campi a sud della pista si contano almeno tre ruspe al lavoro. «Nessun automezzo pesante è stato autorizzato al transito lungo viale Ferrarin, in deroga all’ordinanza che da molti anni vieta quel tipo di traffico lungo quelle strade» dice una nota del sindaco Variati, che alle tre getta acqua sul fuoco. Ma Francesco Pavin, portavoce del Presidio, replica secco: «E’ falso, martedì e mercoledì mattina dei cittadini hanno visto camion molto grossi uscire da viale Ferrarin. Erano pieni di macerie, non vecchie cisterne. Sono stati abbattuti due edifici». Pavin assicura di avere foto e filmati a sostegno delle sue affermazioni. «Se gli americani sostengono che si tratta di semplici bonifiche devono provarlo, non sta a noi scoprirlo – dice – La cosa pazzesca è che queste cose vengono scoperte da semplici cittadini che girano intorno alla base, mentre da parte delle autorità regna il più assoluto silenzio». Il silenzio è già finito, in ogni caso: ieri il tam tam del movimento ha messo in piedi le prossime iniziative. Domani la prima tappa, alle 16,30 è convocato un sit-in alla rotatoria di viale Ferrarin per parlare con gli operai e tecnici incaricati delle demolizioni. Sabato, poi, un pullman partirà da Vicenza in direzione di Parma, all’assemblea nazionale dei soci Coop, per sollecitare una presa di posizione contro le cooperative (i consorzi Ccm e Ccc) vincitrici dell’appalto.  Le cose si muovono anche sul fronte legale, dove due ricorsi al Tar, uno del Codacons e uno di Legambiente, sono ancora in attesa della sentenza definitiva. I comitati promettono battaglia, compreso il «Salviamo l’aeroporto ». «Altro che bonifica bellica, i lavori per la nuova base sono già partiti perlomeno dal 13 ottobre», afferma la portavoce, l’ex consigliera comunale leghista Franca Equizi. Ai giornalisti mostra tre filmati girati i giorni 13, 17 e 22 ottobre ai lati dell’area Dal Molin.

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