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“SALDI CHIARI…O SALDI FINTI E CONFUSI“?







ECCO LE NOVITA’ FAVOREVOLI AI CONSUMATORI: TERMINI PER I CAMBI, RESPONSABILITA` DIRETTA DEL NEGOZIO E NON DEL FABBRICANTE IN CASO DI MALFUNZIONAMENTO, 26 MESI E NON PIU` UN ANNO IL TEMPO DELLA GARANZIA, POSSIBILITA` DI RICHIEDERE UNA RIDUZIONE DEL PREZZO PAGATO E NON SOLO IL CAMBIO DEL PRODOTTO DIFETTOSO



Più che ?saldi chiari? l’accordo firmato ieri da alcune associazioni di consumatori e Comune di Roma dovrebbe chiamarsi ?saldi finti e confusi?, commentano ironicamente Adusbef e Codacons.

Finti perché, come tutti sanno, i saldi sono cominciati da un bel pezzo. Inutile fingere controlli e severe sanzioni contro alcuni commercianti quando la massa degli esercenti, giustamente, ha liberalizzato gli sconti scegliendo di praticarli con anticipo.
Confusi perché Comune e associazioni dei consumatori aderenti all’accordo, nel diffondere le loro regole d’oro riportate oggi dai giornali, non solo hanno omesso di riportare alcune importanti novità legislative a favore degli acquirenti, ma addirittura hanno “clamorosamente sbagliato“ il termine massimo per effettuare il cambio del prodotto che presenta vizio o difetto. La nuova legge, infatti, fissa a 2 mesi dalla scoperta del difetto il termine massimo per effettuare il cambio del prodotto difettoso acquistato?ma pare che il comune e le associazioni aderenti a questo accordo bluff ne siano del tutto all’oscuro, limitando il termine a soli 8 giorni?.

Tra le altre novità a favore dei consumatori contenute nel Decreto legislativo 2/2/2002 n. 24, troviamo, ad esempio, la possibilità di rivalersi direttamente sul venditore e non più solo sul fabbricante in caso di malfunzionamento di un prodotto, l’estensione della garanzia per tutti i beni mobili a 26 mesi; in caso di difetto di conformità, il consumatore ?ha diritto al ripristino, senza spese, della conformità del bene mediante riparazione o sostituzione?. Se entrambe sono impossibili o eccessivamente onerose o il venditore non ha provveduto entro un congruo termine alla riparazione o alla sostituzione del bene, il consumatore può richiedere anche una riduzione adeguata del prezzo o la risoluzione del contratto, cioè la restituzione integrale del prezzo pagato.

Infine Adusbef e Codacons spara a zero contro le inutili gabbie che limitano i saldi ad alcuni periodi dell’anno danneggiando seriamente consumatori e commercianti. Occorre, sostengono le due associazioni, liberalizzare i saldi concedendo al venditore la libertà di sconto in qualsiasi periodo dell’anno. Tesi questa che vede d’accordo gli stessi commercianti della Confesercenti che durante una diretta di ieri su Rai2 si sono detti disponibili ad eliminare le ?catene? ai saldi. Se dunque consumatori e commercianti sono una volta tanto d’accordo, perché continuare questo inutile dannoso bluff dei saldi?






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