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“SALDI: CONTROLLI A TAPPETO E PRIMI RISULTATI“






?Scusi, quanto viene in saldo una camicia a maniche corte?? ??78.000??.?strano, due settimane fa ne ho comprate 4 nel vostro negozio di via del Corso allo stesso prezzo?ma siete sicuri? Allora senza saldi quanto venivano?? non vedo il cartellino del prezzo?? ?.?ah! scusi ora controlliamo sul listino (e tira fuori un librone enorme..) ?ah sì 78.000 è il prezzo di listino, ora viene 58.000..scusi ma la ragazza si è sbagliata?? ??sa, non abbiamo avuto il tempo di mettere i cartellini col vecchio prezzo e quello scontato, ma basta che ce lo chiede e noi controlliamo sul listino??.
Questo lo sconcertante colloquio svoltosi stamane tra il presidente del Codacons, avv. Carlo Rienzi (che ha coordinato un’azione di controllo dei volontari dell’associazione su oltre 100 negozi nei quartieri Prati, Vigna Clara e Parioli) e gli addetti del negozio di abbigliamento per uomo DAVID SADDLER di via di Vigna Stelluti a Roma. Ma se il presidente del Codacons non avesse conosciuto per conto proprio il prezzo vecchio, avrebbe certamente pagato lo stesso prezzo di listino illudendosi di aver fatto un affare d’oro. Un comportamento gravissimo subito segnalato al comando del 20° gruppo dei vigili urbani (assenti purtroppo nel quartiere).

Stesso problema in Prati da PAUL BIANCO, in via Cola di Rienzo 262: abbigliamento da uomo e nessun riferimento al prezzo originale??ma basta che lo chieda a noi che glielo diciamo?? Anche qui, pronto è stato l’intervento del 17° gruppo dei vigili.

Questo del nascondere (da SADDLER i prezzi sui cartellini sembrano addirittura cancellati?) il prezzo originario (unico modo per capire davvero se si risparmia e per non essere imbrogliati) è il vizio più diffuso: il 18% dei negozi lo pratica. Il 33% chiede , vedendosi offrire la carta di credito in pagamento, se si dispone di Bancomat o assegno (mezzi che non costano nulla al negoziante a differenza della carta di credito), ma tutti o quasi (solo il 5% resiste) finiscono per accettare la carta (l’anno passato il rifiuto era molto più frequente); il 15% pratica i saldi non su tutta la merce, cosa che non viene segnalata sulla vetrina ; il 7% mette in vendita capi visibilmente vecchi e ripescati da fondi di magazzino degli anni passati; il 45% chiede il pagamento della piega al pantalone a 10.000 lire (cosa inusuale in tempi normali anche perché i pantaloni devono essere tutti accorciati per forza!!); il 10% non consente di provare i capi di minor costo. Pochi acquirenti, tutto sommato, anche se sabato e domenica i negozi restano aperti, ma il caldo afoso ha sconsigliato lo shopping in città. E’ più che probabile che lunedì ci sia l’assalto. Una curiosità: anche nel negozio STUDIO RIENZI di via Cola di Rienzo, l’omonimo presidente del Codacons ha dovuto far notare che pantaloni e bermuda, a differenza dalle camicie, erano illegalmente privi del prezzo originale antesaldo.

Da lunedì gli ispettori del Codacons batteranno a tappeto il centro, l’Appio, Aurelio e Boccea e poi ?altri quartieri a sorpresa, e per chi tenterà di truffare i consumatori scatterà inesorabile la denuncia.
Ricordiamo il decalogo per un corretto uso dei saldi:



·Diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.


·Conservare sempre lo scontrino: il negoziante è obbligato a cambiare l`articolo difettoso anche se dichiara che i capi in svendita non si possono cambiare.


·Ricordare che sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio e il nuovo prezzo.


·Diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova.


·Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti negli altri esercizi.


·Guardare sempre l`etichetta che descrive la composizione del capo d`abbigliamento.


·Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno: il commerciante è tenuto a non confondere fra le offerte.


· Servirsi preferibilmente dei negozi di fiducia o acquistare merce sufficientemente conosciuta per prezzi correnti per qualità in modo tale da valutare liberamente la differenza di prezzo nel saldo.

· Nei negozi che espongono in vetrina il pagamento con carte di credito il commerciante è obbligato ad accettarle anche per i saldi.

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