COMUNICATO STAMPA DEL 5-04-11
SANITA’: CODACONS, SU TBC, DIFFIDA ASL E SINDACO DI MILANO
CHIESTA OBBLIGATORIETA’ TEST TBC PER TUTTE LE SCUOLE
ESPOSTO ALLA PROCURA DI MILANO
Il Codacons ha diffidato oggi la Asl ed il Sindaco di Milano intimando loro di provvedere ad effettuare il test Mantoux “a tappeto” presso tutti i complessi scolastici della città, al fine di limitare non solo il propagarsi dei casi di malattia ma anche la positività.
L’associazione di consumatori ha chiesto altresì di reintrodurre, all’interno degli istituti scolastici milanesi, l’obbligatorietà del test della tubercolosi.
Tutto parte dall’ormai famoso caso della scuola “L. Da Vinci” dove sono stati riscontrati 175 casi positivi al contatto e 15 casi di infezione conclamata.
Ebbene, a tutt’oggi, nonostante i primi due cosi siano del mese di novembre, segnalati ufficialmente alla Asl il 23/11 ed il 3/12, non solo non sono stati effettuati controlli negli istituti limitrofi, ossia “Stoppani”, “Bacone”, “Matteucci” e “Caterina da Siena” dove, oltre ad una commistione di fratellini, vi è anche una condivisione di spazi comuni, come la piscina del Comprensorio Bacone o gli spazi dell’oratorio “SS. Redentore” e di Via Redi, ma non sono stati effettuati nemmeno a tutti i ragazzi della stessa “L. Da Vinci”, dato che alcuni genitori, quattro, si sono rifiutati di sottoporre i figli al test.
“Considerato che M;ilano ha il record italiano di diagnosi di tubercolosi, visto il ritorno di questa malattia dopo anni in cui sembrava orami debellata e l’aumento dei casi resistenti ai farmaci, data la non invasività del test di Mantoux, abbiamo chiesto nella diffida la reintroduzione dell’obbligatorietà del test per la città di Milano” ha dichiarato il presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli. “Il test risulta indispensabile, infatti, per garantire efficacemente quanto previsto dalla normativa in tema di prevenzione collettiva e sanità pubblica, di profilassi delle malattie infettive e di tutela della collettività. Da qui la diffida ad asl e sindaco” ha concluso Donzelli.
Ricordiamo che per il Centro Villa Marelli di Milano il 26% dei casi nazionali sono lombardi e il 46% dei casi regionali si concentra su Milano e provincia. Da qui l’esigenza di rendere obbligatorio il test di Mantoux a Milano, anche se non si esclude in futuro di richiedere al Ministero della Salute la sua reintroduzione in tutta Italia.
Sul numero spropositato di bambini positivi al test nella scuola “L. Da Vinci”, invece, e sui ritardi accumulati in questa vicenda, il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica, per accertare se vi siano profili penalmente rilevanti, quali ad esempio l’omissione d’atti d’ufficio. Nonostante i primi casi siano stati segnalati in novembre, infatti, soltanto a metà febbraio è stato avviato uno screening su centinaia di persone. Ricordiamo che chi è contagiato dal batterio tubercolare sviluppa uno stato di infezione nell’arco di 6-8 settimane e che è sufficiente un colpo di tosse o uno starnuto per contagiare una persona, specie se ha condiviso per molte ore lo stesso ambiente chiuso, come nel caso degli ambienti scolastici. L’ipotesi del Codacons è che la positività dei 175 casi risulti determinata dalla sottovalutazione di alcuni casi già presenti nell’anno 2010.