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Scajola richiama i petrolieri: “I prezzi devono scendere“

La benzina è troppo cara. E può ancora scendere. Ne è convinto anche il ministro Scajola. Che avverte le compagnie petrolifere: “Allo stato attuale del prezzo del petrolio, ci sono i margini per un`ulteriore riduzione, compresa tra 0,8 e 1,8 centesimi al litro, del prezzo al consumo dei carburanti “. E dà tempo fino a domani per un controllo sul campo: “Entro venerdì, quando saranno diffusi i dati della rilevazione europea di questa settimana, verificheremo se la situazione sarà migliorata“. Dopo il crollo delle quotazioni del petrolio, con il barile che in meno di un mese è sceso di 29 dollari (dal picco dei 147 dollari dell`11 luglio ai 118 di ieri), e l`allarme lanciato dalle associazioni dei consumatori per il troppo lento adeguamento dei prezzi di benzina e gasolio alle stazioni di servizio (Codacons sta organizzando per gennaio una mega class action aperta a tutti gli automobilisti contro le compagnie), adesso le società petrolifere sono finite anche nel mirino del ministro per lo Sviluppo economico. Che dopo aver guardato i risultati del monitoraggio fatto dall`Osservatorio prezzi del suo ministero e da Mister prezzi, Antonio Lirosi, preannuncia battaglia. La prospettiva è che si ripeta quanto già successo un anno fa proprio di questi tempi, quando l`effetto moral suasion sui petrolieri, da parte dell`allora ministro Bersani, contribuì a raffreddare, anche se non di molto, i listini ai distributori. “è un po` un rituale: in questo periodo c`è maggiore attenzione, maggiore sensibilità su questi argomenti“, si difende Pasquale De Vita, presidente dell`Unione petrolifera. “Ma c`è sensibilità anche da parte delle nostre aziende: negli ultimi 15 giorni i nostri prezzi sono perfettamente in linea con il mercato internazionale ed europeo. Vorrei però lanciare un messaggio a tutti, soprattutto a quanti in questi giorni stanno sbandierando numeri, cifre che alla fine ognuno tira dove vuole: andassero a cercare tutte le iniziative, le promozioni, gli sconti che sono in corso, anche sulle autostrade, facessero bene i conti, scoprirebbero tante belle sorprese“. Il numero uno dell`associazione dei petrolieri è convinto che “la concorrenza c`è già, ma c`è ancora poca sensibilità a ricercare il prezzo migliore: bisogna abituarsi a non guardare solo i prezzi del distributore sotto casa “. I dati del ministero, però, parlano di un “differenziale con il resto d`Europa di 0,8 centesimi a sfavore dell`Italia“, solo nel periodo tra il 14 e il 28 luglio. “Stiamo attenti quando facciamo certi confronti – avverte De Vita perché i prezzi europei tengono conto della larghissima diffusione di impianti self-service: quasi il 90%, quando da noi non siamo neanche al 40%“. Gabriele Dossena In Italia meno del 40% dei distributori è self-service.

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