Site icon Codacons Lombardia

Scale e ascensori, fiumicino in stand by

Scale mobili che non funzionano, ascensori a intermittenza, tapis roulant che “rotolano“ a singhiozzo. Cantieri di difficile comprensione. Poi file ai check in che in alcuni casi arrivano fino alle porte di entrata dei terminal. Veri e propri serpentoni ai varchi. E, poi, rifiuti gettati qua e là, carrelli per la pulizia abbandonati negli angoli, cassonetti straripanti e sacchi dell`immondizia lasciati in mezzo alla strada. è questa la fotografia di Fiumicino. Un aeroporto che, in previsione del super record storico di passeggeri, si prepara all`estate. Venerdì a dare l`allarme dei disservizi è stato il Codacons denunciando il caso di una donna disabile che, lasciata un`ora a bordo dell`aereo per il ritardo nell`assistenza, ha perso la coincidenza che l`avrebbe portata a Lione per un trapianto. Ma le cose non vanno meglio per nessuno. A dare il benvenuto ai viaggiatori in partenza con destinazioni internazionali e per quelle sensibili è un grande cantiere che dalla stazione dei treni porta ai terminal C e T5. Un tapis roulant completamente distrutto e recintato che rende il passaggio strettissimo. Ma non è l`unico. Per le pedane automatiche che portano dai parcheggi, tutte gestite da Rfi, all`aerostazione il rischio “fuori servizio“ è una costante. E se quella del Terminal C è visibilmente “out of order“, ieri mattina erano quattro quelle che, semplicemente, rimanevano immobili, senza alcuna spiegazione. Ma i problemi non si limitano agli spostamenti orizzontali. Nell`occhio del ciclone finiscono anche le strutture per chi deve scendere o salire. Ferme le scale mobili che portano dalla stazione al terminal B, quelle che collegano il terminal C agli arrivi internazionali. Stesso trend per gli ascensori, come testimoniano le file di gente in attesa di un passaggio. Fuori uso uno dei tre che collegano arrivi e partenze nazionali, mentre per gli altri due si segnalano solo effetto lumaca e pulsanti di chiamata rotti. A mezzo servizio quelli del terminal AA: dei quattro presenti, uno espone un cartello incontestabile, “fuori uso“, mentre un altro, più insidioso, costringe i passeggeri a minuti e minuti di attesa prima di capire che non solo il tasto di chiamata non si accenderà mai, ma anche che di salire non se ne parla proprio. Stessi disagi per chi parte con destinazioni Shengen: al terminal B ieri nessun problema, mentre giovedì mattina ne andava uno su tre. Poi, file lunghissime ai check in. Roba di zig zag ad incastro. Poi, mega gincane, con molta folla e poco ordine, per l`attesa ai varchi del metal detector. Ancora, delle porte girevoli che sono state messe all`incirca un anno fa agli arrivi dei terminal B e C, ne funziona solo una su tre. Le altre due, rotte, vengono lasciate aperte. E il caldo, inevitabilmente, entra. Non il migliore biglietto da visita per chi arriva nella Capitale. Non bastassero i disservizi, anche il degrado. Pezzi di carta, resti di cibo, sacchi neri per i rifiuti dei negozi abbandonati ovunque. I posacenere all`entrata dei terminal sono trasformati in bidoni stracolmi di immondizia. Prima o ultima diapositiva dell`Italia.

Exit mobile version