Il Codacons, per bocca del suo Presidente Avv. Carlo Rienzi, definisce uno scandalo la vicenda dei pazienti morti ancora presenti negli elenchi dei medici di famiglia. Uno scandalo che, tra l’altro, pesa in modo non indifferente sulle tasche dei cittadini. Da articoli stampa, infatti, si apprende oggi che ogni medico di famiglia avrebbe nelle proprie liste almeno 20-30 pazienti deceduti.
Ed è così che le dichiarazioni di Pierluigi Bartoletti, segretario regionale della Fimmg, e gli articoli di stampa odierni finiscono alla Procura della Repubblica di Roma, alla quale il Codacons presenta un esposto affinchè si faccia luce sull’intera vicenda.
Ai magistrati l’associazione chiede di accertare la situazione dei pazienti morti ancora presenti negli elenchi dei medici di famiglia, verificando le responsabilità dei medici e quelle della Regione. Quest’ultima, infatti, dovrebbe effettuare i controlli sugli elenchi dei pazienti, al fine di evitare episodi come questo che, prosegue il Codacons, procurano un evidente danno all’Erario e, di conseguenza, alle tasche dei cittadini. L’associazione chiede quindi alla Procura di accertare se lo scandalo appena descritto configuri eventuali reati come truffa aggravata e omissione di controllo.
Il Codacons chiede anche al Ministero della Salute di prevedere, a carico della Regione, controlli bimestrali incrociati tra gli elenchi dell’anagrafe e quelli dei pazienti dei medici di famiglia, al fine di individuare con tempestività i decessi ed evitare situazioni gravi come questa e conseguenti sprechi di denaro pubblico.
Analogo controllo, conclude il Codacons, può essere effettuato periodicamente dagli stessi medici, contattando le famiglie degli assistiti, verificando i decessi e comunicandoli alla Regione.