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SCIOPERO DEGLI ACQUISTI: ADERISCE IL 40% DEI CONSUMATORI ITALIANI









Lo sciopero degli acquisti tenutosi oggi in tutte le città italiane ha fatto registrare un record di adesioni. Dai rilevamenti effettuati dall’Intesa dei consumatori in tutto il paese in due diverse fasce orarie (8-9 e 12-13) emerge una percentuale media di adesione pari al 40% dei consumatori italiani. Questo significa che oltre 20.000.000 di cittadini si sono oggi astenuti dall’effettuare almeno un acquisto. Le percentuali più alte si registrano nelle città del sud, con punte del 50% di cittadini che hanno incrociato i carrelli, mentre al nord la percentuale scende al 30% circa. Le rilevazioni sono state effettuate dalla strutture periferiche delle 4 associazioni che hanno monitorato l’afflusso di consumatori (nella fascia dalle 8 alle 9) davanti bar e centri commerciali, confrontandolo con l’afflusso registrato ieri, e intervistando direttamente i cittadini nei mercati e supermercati, bar e caffetterie e gli operatori alle casse dei vari negozi (monitorando sempre l’afflusso nell’altra fascia (12-13.

Ecco alcuni dati relativi all’adesione allo sciopero nelle principali città italiane: Roma (38%), Milano (22%), Firenze (25%), Bologna (30%), Bari (48%), Catania (50%), Napoli (45%), Torino (32%).
Ecco gli altri numeri del secondo sciopero nazionale dei consumatori:

– 82.000 le telefonate di sostegno all’iniziativa ricevute in tutte le sedi delle 4 associazioni promotrici dello sciopero;

– 30.000 le e-mail di adesioni da parte di singoli cittadini;

– 335.000 i messaggi sms raccolti dall’Intesa dei consumatori;

– migliaia i fax pervenuti.



Ecco alcune delle tante adesioni arrivate da gruppi, sindacati, organizzazioni e movimenti vari: Rifondazione comunista, Socialisti democratici italiani, Cgil, Sunia, Aspi, Confsal, Verdi, il sindacato bancari del Falcri, Casa del consumatore, Apu, Ulivo, l`associazione “Modena civile“,Cgil pensionati di Modena, l’AEC (Association of European Consumers), Uil pensionati, oltre che decine di associazioni di utenti e cittadini.

E intanto si scopre che lo sciopero degli acquisti indetto oggi dall’Intesa dei consumatori è più che fondato. E la prova che i cittadini italiani sono quelli maggiormente colpiti dal fenomeno del caro-prezzi è un’elaborazione effettuata dall’Intesa dei consumatori su dati della Commissione Europea, che dimostra chiaramente che l’Italia veste la maglia nera per l’indice armonizzato dei prezzi al consumo su scala europea.
Ecco nel dettaglio i dati forniti da Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori relativi al mese di luglio 2002.



CIBO E BEVANDE NON ALCOLICHE: L’Italia, con un tasso pari al 2,9%, supera il Belgio (1,5), Danimarca (1,7), Germania (-0,8), Francia (1,1), Irlanda (2,8), Austria (0,0), Portogallo (0,1), Gran Bretagna (-0,2).


BEVANDE ALCOLICHE E TABACCO: Italia (1,5) peggio della Danimarca (0,8), e della Svezia (1,0);



ABBIGLIAMENTO E CALZATURE: Italia (2,3) peggio del Belgio (0,6), della Danimarca (0,7), della Germania (0,3), della Francia (1,2), del Lussemburgo (1,8)dell’Austria (-0,4), della Svezia (2,0);



GAS, LUCE, ACQUA: L’Italia, con un tasso dello 0,7, ha le tariffe più elevate rispetto al Belgio (-0,4), Germania (-0,2), Lussemburgo (-0,8), Austria (0,2);



CASA E ARREDAMENTO: Italia (2,0), Belgio (1,7), Germania (1,0), Grecia (1,4), Spagna (1,8), Francia (1,4), Lussemburgo (1,3), Austria (1,6), Finlandia (1,3), Svezia (1,7), Gran Bretagna (0,3);



SALUTE: Italia (4,6), Belgio (1,2), Danimarca (-0,7), Germania (0,2), Spagna (2,0), Francia (1,7), Lussemburgo (-4,9), Paesi Bassi (4,3), Austria (3,0), Finlandia (4,4), Svezia (3,0), Gran Bretagna (3,7);



TRASPORTI: Italia (2,0) peggio di Belgio (0,3), Grecia (0,3), Spagna (1,4), Francia (0,6), Irlanda (1,8),Lussemburgo (-1,8), Austria (0,7), Finlandia (0,7), Svezia (1,9), Gran Bretagna (0,6);



COMUNICAZIONI: Italia (-1,6), Grecia (-5,8), Spagna (-2,7), Paesi Bassi (-2,1);



CULTURA E TEMPO LIBERO: Italia (2,9) peggio di Belgio (0,8), Danimarca (1,6), Germania (1,2), Spagna (2,5), Francia (0,5), Austria (2,2), Finlandia (1,8), Svezia (0,8), Gran Bretagna (1,3);



EDUCAZIONE: Italia (2,7), Finlandia (2,6), Svezia (-27,7);



HOTEL E RISTORAZIONE: Italia 4,2, Danimarca (2,2), Germania (3,8), Francia (4,1), Austria (2,7), Svezia (4,1), Gran Bretagna (3,3);



SERVIZI E PRODOTTI VARI: Italia 3,5, Belgio (2,6), Germania (2,7), Grecia (2,9), Francia (2,7), Lussemburgo (2,1)Finlandia (2,0), Svezia (-0,6), Gran Bretagna (2,2).




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