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SCIOPERO DEI CELLULARI: ADERISCE 1 UTENTE SU 5








Il primo sciopero nazionale dei cellulari, indetto per oggi da Intesaconsumatori, ha visto una buona adesione da parte dei cittadini italiani.

Secondo le stime di ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI, infatti, 1 utente su 5 ha aderito alla protesta, risultato questo emerso da un monitoraggio fatto dalle 4 associazioni su tutto il territorio nazionale.

Il 20% dei cittadini quindi, circa 8 milioni su un totale di utenti effettivi della telefonia mobile di circa 40 milioni, ha deciso di non utilizzare il telefonino tra le ore 12 e le ore 14, in segno di protesta contro il caro-tariffe nel settore (ADESIONI SUL TERRITORIO: NORD 20%, CENTRO 17%, SUD 23%). In queste due ore non sono state fatte telefonate né sono stati inviati sms o mms, e i cellulari, quando possibile, sono stati spenti e dimenticati per 120 minuti.

Moltissimi utenti, tuttavia, hanno lamentato all’Intesa l’assenza di informazione sull’iniziativa, anche a causa dei mass media i quali, visti i noti legami pubblicitari con le compagnie telefoniche, hanno preferito non dare troppo risalto alla protesta.

Lo sciopero, ricorda l’Intesa, era volto a richiamare l`attenzione sulle pesanti condizioni applicate dalle compagnie telefoniche italiane: inutili scatti alla risposta, aumenti dei prezzi degli sms (15 centesimi di euro l`uno mentre in Francia il loro prezzo è sceso a 9 cent), promozioni truffaldine, servizi inutili, chiamate ai telefoni fissi a prezzi da capogiro, assenza di trasparenza tariffaria sull’affitto della linea internazionale (roaming), che oltre a destare sospetti di ?cartello? tra le principali compagnie con consistenti incroci azionari, prosciuga le tasche di 5 milioni di consumatori che specie in estate si spostano in Europa, per occasioni di vacanze o di studio, e la nota vicenda della number portability.

Intesaconsumatori, che si dichiara soddisfatta per l’esito dello sciopero, chiede ora l’apertura immediata di un tavolo di confronto con i gestori della telefonia mobile, per affrontare e risolvere tutte le questioni che attanagliano e danneggiano gli utenti. A cominciare dagli inutili scatti alla risposta, passando per le tariffe telefoniche e i prezzi folli degli sms, fino ad arrivare alla trasparenza delle tariffe sul roaming e all’abolizione dell’odioso balzello rappresentato dalla tassa sulle ricariche telefoniche che arriva a costare anche 5 euro a ricarica.

In caso contrario, minacciano ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI, non ci accontenteremo di due ore di sciopero, ma arriveremo a serrate drastiche di 24 ? 48 ore, forti dell’appoggio dimostrato oggi dagli utenti della telefonia mobile.










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