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Sciopero della pagnotta, guerra di cifre sull’adesione

Le associazioni dei consumatori cantano vittoria, ma Confcommercio e Confesercenti ribattono: la protesta è fallita, anche oggi la vendita di pane fresco non ha subito tracolli e i negozi erano affollati come sempre. Il nodo resta quello del prezzo: "Dateci il pane a 2 euro", grida un folto gruppo di pensionati in piazza della Frutta, durante il sit-in di protesta a Padova. Un’altra testimonianza-shock che spalanca il quadro delle difficoltà di molte famiglie, arriva da una donna, S.P., separata e madre di un bimbo di 3 anni: "Faccio l’infermiera da 15 anni all’ospedale e vivo sola con mio figlio con uno stipendio da mille euro al mese. E’ una vergogna, ma quel che più dovrebbe preoccupare il governo è che come me ce ne sono migliaia di donne che non arrivano a fine mese con il proprio reddito". Sono queste, alcune delle più emblematiche testimonianze emerse durante la convinta adesione delle famiglie alla giornata di protesta il caro-vita, proclamata dalle associazioni dei consumatori e dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. Sul banco degli imputati, l’abnorme costo del pane: addirittura 4,30 euro al chilo in un panificio del centro storico per dei normali zoccoletti. Non deve perciò stupire la provocazione lanciata in piazza della Frutta dalle associazioni dei consumatori, che hanno sistemato su due ceste la bellezza di 4 chili pane con i relativi scontrini attaccati: "Abbiamo speso più di 16 euro per quattro chili abbondanti di pane. Ci chiediamo allora: entrare in un panificio equivale ad entrare in una gioielleria?", dicono con ironia Mara Bedin della Federconsumatori e Roberto Nardo dell’Adiconsum.  Dalle 9 alle 13 i due banchi sistemati in piazza della Frutta, davanti al Bar Margherita, hanno fatto registrare almeno duemila cittadini interessati alla campagna promossa da Federconsumatori, Adusbef, Adoc, Adiconsum, Codacons e Lega Consumatori. Di questi, un migliaio ha firmato la petizione popolare indetta a livello nazionale, per chiedere al governo di intervenire con misure concrete di lotta all’inflazione e al dilagante caro-prezzi. Come afferma Sergio Taurino dell’Adoc di Padova "la forte adesione dei cittadini padovani alla protesta contro i rincari dimostra come l’aumento dei prezzi, soprattutto dei beni alimentari e dei prodotti energetici, sia un fenomeno fortemente sentito dalle famiglie, che non vogliono più subire passivamente le speculazioni. Il governo non può non tenerne conto, e deve intervenire concretamente: vogliamo che il pane costi al massimo 2 euro al chilo. Anche al Nord, come avviene già al Sud". A scaldare la giornata ci ha pensato anche il leader dell’Adiconsum Cisl Roberto Nardo: "In queste settimane il mondo economico ha capito che farsi la guerra non serve a nulla e dalla Camera di Commercio è partita la proposta di attivare un paniere di prodotti di largo consumo a prezzo bloccato per alcuni mesi. E’ un ottimo segnale che qualcosa sta cambiando in positivo".

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