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SCOPERTA LA VERA RAGIONE DELLA CIRCOLARE DEL MINISTRO NICOLAIS






Un solo studio legale romano legato ai sindacati ha perso 10 milioni di euro l`anno di consulenze da Poste spa, ma i big delle professioni, legali, ingegneri, economisti, ma anche alti magistrati che ricevono compensi come arbitri negli arbitrati in cui Stato o enti pubblici statali sono parti, si sono allarmati e scesi in campo.

Per fortuna il Festival di Sanremo ha dato il pretesto al ministro Nicolais facendo sopire le proteste (anche perchè sia a destra che a sinistra gli avvocati e i consulenti che beccano milioni di euro all`anno di compensi dallo Stato sono decine) ed è stata emessa le circolare vergognosa che azzera un importante articolo della Finanziaria.
Riassumiamo la questione. L’art. 593 della Finanziaria prevedeva che i compensi elargiti dalle aziende pubbliche non potessero superare la retribuzione spettante al primo presidente della Corte di Cassazione, pari a 272.000 euro annui.

Ora tantissimi enti, come Poste spa, Trenitalia, aziende varie che gestiscono i fondi per lo sviluppo del sud Italia, ecc. , che ogni anno erogano onorari o altri compensi milionari ai manager e ai legali, si sono trovati costretti a dividere questa enorme ricchezza pubblica tra più professionisti.

Di qui l`allarme che ha coinvolto grandi professionisti e studi legali miliardari, che temono di veder ridotti i propri introiti a causa della norma della Finanziaria, ora svuotata dalla circolare del Ministro per le Riforme.

Intanto domani si avrà il primo giudizio del Tar del Lazio sul ricorso presentato dal Codacons per ottenere l’annullamento della circolare del Ministro Nicolais relativamente allo sblocco dei maxi-compensi per il Festival di Sanremo.
Ma anche i giudici amministrativi ? fa sapere il Codacons – potrebbero essere interessati a mantenere in vita la circolare: infatti negli arbitrati in cui una delle parti è lo Stato o un ente pubblico l`arbitro deve essere un magistrato spessissimo amministrativo, e i compensi sono sempre ben superiori a 272.000 euro, sicchè ove anche questi compensi rientrassero nel limite della legge sarebbe un bel guaio per loro.

Ne consegue che avvocati, ingegneri, e professionisti vari non appartenenti a studi milionari di cui sopra, stanno valutando un nuovo ricorso al Tar e all’Antitrust contro l’ingiusta circolare del Ministro per le Riforme.

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