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SCUOLA: CHI PROTEGGE LA SICUREZZA DI STUDENTI E DOCENTI?












Oggi riaprono le scuole, a cominciare dalla Lombardia. Si discute di maestro unico e sette in condotta. Ma chi protegge la sicurezza di docenti e studenti? E` bene sapere, infatti, che il 75% degli edifici scolastici non è completamente sicuro.

Solo il 25% delle strutture, infatti, ha sia il certificato di agibilità statica dell`immobile, sia il certificato di agibilità igienico sanitaria, sia il certificato prevenzione incendi. Gli impianti elettrici a norma sono un optional, per non parlare dei maniglioni antipanico.

Lo stato di sicurezza e agibilità degli istituti scolastici italiani è tale da rappresentare un potenziale rischio per la salute di studenti ed insegnanti. Strutture fatiscenti, sia pubbliche che private, che andrebbero chiuse e che, comunque, non danno garanzie di una sicurezza totale ed ideale.

A fronte di questa allarmante situazione, il Codacons ha deciso di diffidare il ministro dell`Istruzione Gelmini, in modo che, in caso di incidenti, si possa far risalire al suo dicastero la responsabilità di eventuali inadempimenti. L`associazione di consumatori, infatti, ha diffidato il ministro ad adottare tutte le misure idonee per evitare che la sicurezza di docenti ed insegnanti sia messa a rischio.

Intanto il Codacons consiglia ai genitori di tutelare autonomamente i propri figli, sostituendosi a chi dovrebbe effettuare i controlli. Le mamme e i papà potranno comunicare tutte le carenze alle sedi del Codacons che provvederanno ad inoltrare la segnalazione alle competenti autorità.

Ecco l`elenco delle 10 cose che i genitori possono più facilmente controllare:



1. Mancanza del piano delle emergenze, delle squadre e del responsabile, di un sistema organizzato delle vie di fuga. Spesso non sono assegnati i vari compiti o non vengono effettuate almeno due prove d`evacuazione nell`arco dell`anno scolastico.


2. Segnaletica carente o inefficace; ad esempio non è esposta la planimetria con l`indicazione delle vie di fuga e dei presidi antincendio. Non sono esposte tutte le norme di comportamento da adottare in caso d`emergenza. Gli alunni non conoscono il segnale (allarme o squilli di campanella?) che identifica le varie emergenze.


3. Idranti ed estintori irraggiungibili, perché ostruiti da cataste di materiale in deposito (scaffalature piene di carte, tavoli, fotocopiatrici, ecc.), o inseriti fra scaffali o in rientranze senza che il cartello segnalatore sia sporgente e quindi visibile. Estintori non controllati ogni sei mesi.


4. Porte e finestre. Uscite di emergenza senza i maniglioni antipanico o con i maniglioni legati con corde. Oppure porte che si aprono in senso contrario a quello della via di fuga; Finestre che si aprono verso l`interno;


5. Scale. Corridoi, scale e passaggi in genere, troppo stretti, larghi meno di 120 cm; Scale non munite di striscia abrasiva anti scivolo o mancanza di scale esterne antincendio;


6. Illuminazione. Mancanza di illuminazione di emergenza;


7. Mobili o scaffalature non fatte ad altezza bimbo, per evitare che debba far uso di scale manuali per accedere ai libri o ad altro materiale. Mobili o banchi con spigoli vivi o comunque non ergonomici. Mobili non fissati al muro.


8. Elettricità. Presenza di linee elettriche o srb nelle immediate vicinanze della scuola. Prese elettriche senza i fori che non si chiudono quando viene estratta la spina, utilizzo permanente di prolunghe elettriche, riduttori, spine multiple.


9. Barriere. Mancato abbattimento delle barriere architettoniche.


10. Materiale pericoloso: spesso sono presenti intonaci, tegole o materiali vari ammucchiati che possono cadere

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