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Scuola, il giorno dopo lo sciopero

Dopo gli scontri in piazza Navona tra studenti di destra e di sinistra è arrivato il momento dell?unità: studenti universitari, di scuola media, di opposte fazioni, sono scesi ieri in piazza a Roma e in tante altre città italiane accanto a genitori, bambini e lavoratori del comparto scuola chiamati a raccolta dai sindacati in uno sciopero generale. Un milione in piazza a Roma, secondo gli organizzatori, anche se il ministro dell?Interno Roberto Maroni minimizza parlando di sole 100mila presenze, che però hanno intasato la capitale e riempito ben tre cortei lungo le vie del centro. E gli studenti sono rimasti uniti anche di fronte alla minaccia di venire denunciati. Alla fine della giornata soddisfatti i sindacati. «Mai vista una piazza così», dice il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. E tutti puntano al referendum per abrogare la legge Gelmini, approvata solo mercoledì. Lo annuncia il partito Democratico, è d?accordo l?Italia dei valori, favorevole la sinistra extraparlamentare. Il Codacons ha annunciato di aver già iniziato a raccogliere le firme. Silvio Berlusconi non solo non sembra scalfito dalla protesta ma anzi rilancia tornando ad attaccare l?opposizione: «La sinistra è scandalosa, ha questa capacità assoluta di rovesciare il vero e di non dire la verità». Non si placano, però, le polemiche relative agli scontri di Piazza Navona: il sottosegretario all?Interno, Francesco Nitto Palma, in un’informativa urgente del Governo alla Camera, ha infatti sostenuto che gli scontri più duri di Piazza Navona dell?altro ieri sono stati avviati da un gruppo di circa 400-500 giovani dei collettivi universitari e della sinistra antagonista che è venuto a contatto con gli esponenti di Blocco Studentesco. Nitto Palma ha spiegato che in piazza quel giorno c?erano un centinaio di persone del Blocco Studentesco, con un camioncino. «È usuale – ha sottolineato – che durante le manifestazioni i mezzi con altoparlanti raggiungano piazza Navona». Prima dell?arrivo del gruppo dei 400-500, ha ricostruito il sottosegretario, c?erano stati momenti di tensione e contatti tra i manifestanti del Blocco Studentesco e quelli di sinistra, ma «l?interposizione del personale di polizia in abiti civili ha evitato possibili tafferugli. In questo frangente – ha sottolineato – il personale di polizia non ha udito cori apologetici del fascismo, ma slogan contrapposti». In seguito, molti studenti hanno cominciato ad abbandonare la piazza. «Quelli del Blocco Studentesco, raggruppati intorno al camioncino ed invitati più volte ad allontanarsi dalla piazza dalle forze di polizia – ha proseguito Nitto Palma – avevano iniziato a spostarsi portandosi verso piazza delle Cinque Lune con l?intenzione di andare verso il ministero della Pubblica istruzione. Ma arrivati nella piazza il gruppo ha deciso di fermarsi». Nel frattempo, ha riferito, «da Corso Vittorio sono giunti circa 400-500 persone appartenenti a collettivi universitari ed alla sinistra antagonista che si sono uniti agli altri studenti. Alcuni indossavano caschi di motociclista e, invece di attestarsi nella piazza a manifestare, si sono fatti largo tra i ragazzi e, arrivati all?altezza di piazza delle Cinque Lune si sono dapprima schierati urlando slogan contro i fascisti e poi hanno iniziato un fitto lancio di oggetti, sedie e tavolini prelevati dai bar della piazza». Alcuni esponenti del Blocco, ha continuato il sottosegretario, «ma in numero molto minore, si sono schierati ed hanno preso bastoni dal camioncino, mentre i ragazzi dei Collettivi sono avanzati venendo a contatto. Le forze dell?ordine hanno quindi separato i contendenti».  

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