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Scuole insicure si riaccende l’ira contro la Gelmini Torino

«Ci sono crepe dappertutto, la scuola è mezza andata. Non si può morire così». Gli studenti del liceo Darwin sono attoniti, non riescono ancora a credere che Vito è morto in classe per colpa di un tubo caduto dall’alto. Lo sgomento è forte, così come la rabbia che sale con il passare delle ore. Per loro la scuola non era sicura. Un tema, quello della sicurezza, a cuore anche al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ieri ha sollevato, parlando della scuola in generale, «inquietanti interrogativi sulle garanzie a presidio della sicurezza negli istituti scolastici». Ma il governo su questo tema ha le idee chiare. «Abbiamo previsto all’interno del decreto sulla scuola ? ha detto a Rivoli il ministro Mariastella Gelmini ? un articolo che focalizza l’attenzione sulla sicurezza degli istituti scolastici, prevedendo anche lo stanziamento di alcune risorse. Nel 2008 abbiamo distribuito 300 milioni di euro proprio su questo tema e con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Guido Bertolaso, abbiamo avviato un piano per mettere in sicurezza le cento scuole meno sicure d’Italia» Ma ai ragazzi non basta, soprattutto a quelli del Darwin. E si riaccende l’ira contro i tagli del ministro. «Non è possibile alzarsi la mattina salutare i genitori per andare a scuola e morire», ha denunciato Fabrizio. «Qui ci vorrebbe una ristrutturazione da cima a fondo ? ha affermato ? sfido chiunque a sostenere il contrario. Nel giardino ci sono addirittura le tegole che ci cadono addosso dal tetto».  «Quella di Rivoli è una tragedia annunciata, visto che il 75% degli istituti è a rischio», sostiene il Codacons. «Circa 10.000 edifici scolastici, il 24% del totale, necessitano di interventi di manutenzione urgenti», ribatte Legambiente.

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