Le scuole romane riaprono oggi? Non si sa. Il mistero ha avvolto gli istituti scolastici della capitale, nei quali si sono materializzati cartelli scritti a penna che annunciano l’apertura delle scuole in alcuni casi per oggi, in altri per domani. E gli alunni e i loro genitori? Inevitabilmente precipitati nel caos. La soluzione del giallo sta probabilmente in una nota che il Provveditorato ha inviato agli istituti nella quale si disponeva di anticipare di un giorno la ripresa delle lezioni. Peccato che questa nota sia arrivata quando gli alunni avevano già iniziato la ?vacanza elettorale?. E quindi ha avuto, come unico effetto, quello di determinare una soluzione di caos e di incertezza. Le scuole che hanno ripreso oggi le lezioni hanno le aule vuote o semi-vuote. Ciò comporta un evidente spreco di denaro pubblico. Un giorno di scuola costa, allo Stato, decine di miliardi. Si pensi alle spese per il personale docente, per i collaboratori scolastici, ai costi di illuminazione, di riscaldamento, di amministrazione ecc. Tutte spese che oggi dovranno essere sostenute nonostante le lezioni non si siano effettivamente svolte. Il CODACONS denuncia tale situazione di spreco presentando un esposto alla Corte dei Conti. Si ricorda che si tratta di denaro pubblico, che quindi dovrebbe essere gestito secondo i criteri stabiliti dalla legge, ma così non è avvenuto. Il CODACONS chiede quindi alla Corte dei Conti di provvedere ad accertare la situazione e a prendere i dovuti provvedimenti per evitare il ripetersi di circostanze simili.