IL CODACONS e il consigliere regionale dell?Udc Giuseppe Del Carlo prendono al balzo la sentenza della Corte costituzionale sull?illegittimità della legge 36/94 il cui articolo 14 obbliga al pagamento della quota delle tariffe idriche relativa alla depurazione anche se le fognature non hanno servizio di depurazione centralizzato o se gli impianti siano inattivi. Del Carlo chiede quindi al governatore Martini quali iniziative prenderà nei vari Ato per la riduzione delle tariffe nei casi interezzati al provvedimento. DA LUCCA Fulvio Mandriota del Codacons e l?avvocato Miacaela Muttini riprendono la sentenza 335 della Corte costituzionale e ricordano che le bollette idriche di Gaia sono costituite dalla somma di quattro componenti: una quota fissa, il consumo effettivo, il servizio depurazione, e il servizio trattamenti reflui, tutti soggetti ad Iva. E scrivono: «Le quattro voci formano la tariffa del servizio idrico integrato, al cui pagamento da parte dell?utente deve corrispondere da parte di Gaia un corrispettivo: il servizio di captazione e distribuzione dell?acqua, di fognatura e di depurazione delle acque reflue. La Corte Costituzionale ha sancito che la tariffa del servizio idrico integrato è in tutte le sue componenti una tariffa a cui deve corrispondere un corrispettivo che trae origine nel contratto d?utenza, con la conseguenza che gli utenti sono tenuti a pagare solo i servizi di cui, effettivamente, usufruiscano. Ne consegue che la tariffa riferita al servizio di depurazione non è dovuta dagli utenti nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi nonchè nel caso in cui manchino gli impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi». LO SPORTELLO Codacons della Versilia (alla Misericordia del Lido) sono a disposizione dei consumatori per istruire le pratiche per l?ottenimento del rimborso delle tariffe non dovute