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SEAT TMC L’AUTORITA’ GARANTE DELLE COMUNICAZIONI

Sembrerebbe che tra il Presidente dell’Autorità Antitrust, Giuseppe Tesauro, ed uno degli avvocati di SEAT PAGINE GIALLE, Claudio Tesauro (dello Studio Bonelli Pappalardo Erede), incorra un rapporto di parentela (Claudio è il figlio del cugino di Giuseppe). Senza volere in questa sede ricordare come sia importante a Napoli l’unità della famiglia patriarcale oltre alla stretta conoscenza personale ed affettiva tra i due avvocati, si fa presente che vi è spesso stata una comunione di interessi professionali tra i due, avendo entrambi lavorato nei settori del diritto comunitario (v. c-336/97, Claudio difendeva la Commissione Europea quando Giuseppe era Avvocato Generale?e Pappalardo direttore generale della Commissione) e del diritto della concorrenza (ad es. l’ultimo provvedimento sulla concentrazione Telecom-Seat Pagine Gialle). Nella procedura in esame, l’avv. Claudio Tesauro non solo è tra i firmatari del ricorso presentato da TELECOM contro la delibera dell’Autorità Garante delle comunicazioni(n. 51/01/cons del 17.01.2001), ma appare nel formulario comunicato all’Autorità Garante della Concorrenza e del mercato in data 8 agosto 2000 quale rappresentante della SEAT S.p.A.(pagina 5). E sembra si riunito con il Tesauro autorità alla audizione finale della vicenda SEAT TMC in privato conciliabolo, escludendo tutte le altre parti convocate, per partorire le c.d. misure correttive poi ritenute sufficienti dall’Autorità per dare il via libera alla fusione. Ora, il Codice Etico del personale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (http://www.agcm.it/tema031.htm ) , approvato nell’agosto 1995, al fine di imporre un comportamento particolarmente rigoroso e il rispetto di requisiti indispensabili di imparzialità, di riservatezza e di correttezza dei dipendenti di tale Autorità (e parte integrante del contratto che regola il rapporto con i dipendenti), regola chiaramente al suo articolo 6 i possibili conflitti di interesse e gli obblighi di astensione conseguenziali. Tale articolo prescrive che ?Il dipendente, nell’esercizio delle sue funzioni, evita di assumere decisioni o di svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni, anche solo apparenti, di conflitto di interesse?. In particolare ?Il dipendente informa per iscritto il responsabile dell’ufficio degli interessi, finanziari e non finanziari, che egli, il coniuge, suoi parenti entro il quarto grado o soggetti conviventi abbiano nelle attività o nelle decisioni di competenza dell’ufficio di appartenenza. Su motivata richiesta del Segretario Generale, il dipendente fornisce ulteriori informazioni sulla propria situazione patrimoniale e tributaria?. Il dipendente deve quindi astenersi ? dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività dell’Autorità che possano coinvolgere, direttamente o indirettamente, interessi finanziari o non finanziari propri o di parenti entro il quarto grado o conviventi. L’obbligo vale anche nel caso in cui, pur non essendovi un effettivo conflitto di interessi, la partecipazione del dipendente all’adozione della decisione o all’attività possa ingenerare sfiducia nell’imparzialità dell’Autorità? e comunque ? in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza?. E’ evidente che il Presidente Tesauro, davanti ad un’operazione che interessava due società, quali la TELECOM, con un fatturato consolidato di 52.481 miliardi, e la SEAT, con un fatturato di 1.898. miliardi di lire, avrebbe dovuto astenersi dal partecipare alla procedura in esame, essendo il nipote, e non da oggi, avvocato di parte ( e Sergio Erede membro del Consiglio di Amministrazione di Seat S.p.A.). Il vizio derivante dalla mancata astensione di uno dei componenti del collegio, nonostante una situazione d’incompatibilità, incidendo sulla regolarità della costituzione del collegio medesimo, determinerebbe l’illegittimità della deliberazione traducendosi in un difetto di legittimazione. Per le ragioni su esposte, il Codacons ha chiesto all’Autorità Antitrust ed all’Autorità Garante delle Comunicazioni di fare urgentemente luce sulla vicenda e di prendere i necessari provvedimenti a riguardo.

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