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Semafori spenti e velocita’, quei 5 incroci di morte

L’ULTIMA vittima di via dei Missaglia ha il volto innocente di Margherita R., una bimba di 8 anni. Il 16 luglio scorso venne investita e uccisa da una moto di grossa cilindrata mentre, per mano al nonno e al fratello gemello, attraversava la strada sulle strisce all’angolo con via Saponaro. Lì il semaforo non c’era. Circa un anno prima, all’incrocio con via Selvanesco un ciclista stava attraversando la strada, ma un’auto lo ha travolto. Stavolta il semaforo c’era ed era verde, ma il ciclista non aveva fatto i conti con la velocità dell’auto. Per non parlare della ecuadoriana che il 30 luglio del 2007 venne investita e uccisa da un’auto pirata. Un crocevia di morte e di paura, questa è via dei Missaglia. Tra semafori non funzionanti o addirittura assenti, segnaletica carente e auto che non rispettano i limiti di velocità, percorrere o attraversare la strada diventa una roulette russa, dove in ballo c’è la vita di pedoni, ciclisti e automobilisti. Su tutta la via i residenti contano in tutto cinque incroci killer: via Selvanesco (dove ieri notte ci sono stati i due morti), via Saponaro, via Gaber, via De Bortoli e via Martinaro. Tante proteste ci sono state, ma quasi niente è stato fatto. Innumerevoli volte i cittadini del quartiere hanno protestato per l’assenza di un semaforo vicino alle strisce pedonali, a pochi passi dalla fermata del tram che rende quel punto di via dei Missaglia frequentatissimo dai pedoni. I residenti raccontano di aver chiesto da 17 anni al Comune di installare un semaforo visto il verificarsi continuo di incidenti e persone investite. Altri, come il Codacons, chiedono l’installazione di autovelox per ridurre la velocità dei veicoli. "Ma finora non si è visto nulla – dice uno dei residenti – tante chiacchiere il giorno dopo degli incidenti, ma nessun intervento serio che ponga finalmente fine a questa incredibile catena di disgrazie".  

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