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SENTENZA STORICA: ANCHE PER GLI ANIMALI C`E` IL DANNO ESISTENZIALE







I fatti. Un signore di Milano, per gravi esigenze familiari, è costretto, suo malgrado, a portare l`amato furetto e una quaglia in una pensione per animali. Si recava regolarmente a trovarli, in attesa di poterli far rientrare in casa. Ma il 12 aprile 2003 il furetto viene rubato. La compagnia assicurativa del negoziante ammette la responsabilità del proprio assistito per omessa custodia e propone di liquidare 300 euro come risarcimento del danno.
Il consumatore, disperato per la perdita dell`amato furetto, insoddisfatto, si rivolge al Codacons che intraprende una causa pilota finalizzata ad ottenere una cifra superiore a quella del valore venale del furetto.

Ebbene, con una sentenza storica, il Giudice di Pace Corrado Iannace, della VI Sezione Civile del Tribunale di Milano riconosce al nostro assistito, oltre a 271,14 euro per danno patrimoniale e a 70 euro per la pensione non usufruita, 135,57 euro per danno esistenziale, ossia, come scritto nella sentenza, per un danno “derivante dalla lesione di interessi di rango costituzionale inerenti alla persona“.

“Gli animali, e non solo il gatto o il cane, rappresentano un valore affettivo che va ben al di là di una semplice quantificazione monetario-patrimoniale. Il problema era ottenere una sentenza giuridica che riconoscesse questo fatto ormai acquisito nella coscienza civile degli italiani. Ci siamo riusciti“ ha dichiarato soddisfatto il presidente del Codacons, avv. Marco Donzelli.
“Ora, grazie a questo precedente giuridico, tutti gli italiani costretti a lasciare il loro animale in una pensione, potranno, in caso di perdita, chiedere anche il danno non patrimoniale, inteso come danno da lesione di valori inerenti alla persona, un indennizzo per quanto moralmente sopportato e per le sofferenze patite a causa della scomparsa dell`animale amato“ ha concluso Donzelli.

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