LESA LA LEALTÀ CONIUGALE PER FALSE INFORMAZIONI SULLA PROPRIA VITA LAVORATIVA E GIUDIZIARIA

(Tribunale di Perugia, sentenza n. 939 del 20/06/2024)

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Accadeva che in corso di separazione la moglie veniva a conoscenza della vera identità personale del marito, il quale le aveva fatto credere di essere stato giudice e poi avvocato nel proprio paese estero e svolto diverse attività di docenza. A seguito di un'indagine svolta dalla polizia si scopriva che nulla di tutto questo era vero, anzi il marito era stato anche condannato per falso e appropriazione indebita nel proprio stato estero.

Per tali ragioni, la pronuncia di separazione con addebito nei confronti del marito costituisce violazione del dovere di lealtà coniugale che è considerato immanente all'unione matrimoniale e come tale meritevole di apprezzamento da parte del giudice; l'inganno ha contribuito a falsare del tutto la vera identità del marito, al punto che la moglie ignorava la persona che aveva sposato.

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