Con ordinanza del 15 giugno 2022, n. 19334, la Suprema Corte di Cassazione confermava i precedenti gradi di giudizio i quali stabilivano che la tesi di laurea sperimentale priva del carattere della creatività non è qualificata come opera dell'ingegno, dunque è esclusa dalla tutela del diritto d'autore.
La vicenda vedeva protagonista una dottoressa che citava in giudizio tre professori e la casa editrice, con l'accusa di aver pubblicato dopo la sua laurea, parti della sua tesi senza chiederle il permesso. La dottoressa che aveva tradotto un manoscritto antico, sviluppando ricerca scientifiche anche di notevole impegno, sosteneva vi fosse il riconoscimento pieno del suo lavoro intellettuale.
In realtà, i giudici hanno ribadito che la mera traduzione di un'opera è priva del carattere creativo, in quanto non apporta alcun contributo personale e ulteriore all'opera stessa. La parte di tesi riutilizzata dunque dai professori consentiva loro di procedere liberamente al suo utilizzo.
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