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SI ALLE CARTELLE PAZZE…MA CON RISARCIMENTO!






Il Ministro dell’Economia Tremonti si è pubblicamente scusato con gli italiani per una serie corposa di cartelle pazze che stanno arrivando nelle cassette postali dei cittadini. Lo stesso Ministro ha anche invitato i contribuenti a non dare troppa importanza a questi avvisi e stracciarli dopo averli letti. Impresa più facile a dirsi che a farsi.

Quando infatti un cittadino riceve una cartella pazza, non sapendo di cosa si tratta, cerca spiegazioni presso l’amministrazione competente oppure recandosi da un commercialista. Operazioni, queste, che richiedono tempo e denaro e che indubbiamente generano stress nell’onesto contribuente.

Bene quindi le scuse di Tremonti, ma non bastano. Per le associazioni dell’Intesa dei consumatori ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI il cittadino che riceve una cartella pazza va risarcito del tempo e del denaro che questo avviso sballato porta ingiustamente via e dello stress che obiettivamente ne consegue.

Per questo le tre associazioni invitano tutti coloro che hanno ricevuto o riceveranno in questi giorni cartelle pazze a conservare i documenti di spesa (ad esempio le ricevute del commercialista) che hanno sostenuto per accertare la ?pazzia? degli avvisi recapitati, e con questi rivolgersi al Giudice di Pace per ottenere un risarcimento danni. Le associazioni dell’Intesa, inoltre, si mettono a disposizione degli utenti che intendano avviare cause di questo tipo dinanzi al giudice di pace.

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