COMUNICATO STAMPA DEL 8-04-11
SICUREZZA: STOP ALLE ORDINANZE DEI SINDACI SCERIFFO
CODACONS: NULLE TUTTE LE MULTE DATE
I COMUNI NON POSSONO PIU’ SANZIONARE I CLIENTI DELLE PROSTITUTE
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il potere di ordinanza assegnato ai sindaci dal pacchetto sicurezza, laddove permetteva provvedimenti «a contenuto normativo ed efficacia a tempo indeterminato», per il Codacons è evidente che ora tutte le persone multate in base a queste ordinanze, ad esempio i clienti delle prostitute, hanno diritto a vedere annullate le sanzioni comminate.
Inoltre i comuni non potranno più procedere ad emanare nuovi verbali di accertamento per questo tipo di infrazioni.
Il Codacons aveva già denunciato come molti di questi provvedimenti, ad esempio quelli antiprostituzione, fossero illegali ed incostituzionali. L’ultima occasione è stata quando il ministro Maroni aveva annunciato di voler applicare addirittura la misura del foglio di via per le prostitute che violavano le ordinanze.
E’, infatti, di tutta evidenza che un sindaco, fino a che non cambierà la Costituzione vigente, non può sostituirsi al Parlamento italiano, stabilendo una sanzione per qualcosa che è legale in tutto il resto d’Italia. Se, quindi, il Parlamento non vieta la prostituzione in strada con una apposita legge, un sindaco non può decidere di multare clienti o prostitute.
Un così vasto potere di ordinanza è palesemente in contrasto con la Costituzione che consente solo alla legge e agli atti equiparati di incidere sulla sfera giuridica di libertà del cittadino. Ecco perché, a differenza di quello che ha sostenuto ieri il ministro Maroni, non basterà aggirare l’ostacolo, facendo una legge sul potere dei sindaci al posto di un decreto amministrativo, ma occorrerà fare una legge per ognuna delle ordinanze dei sindaci: una legge sulla prostituzione, una sull’accattonaggio e così via.