Dal 2009, gratuitamente, possibili composizione bonaria o conciliazione Il gestore idrico punta a ridurre ulteriormente i contenziosi con gli utenti (12 mila quest’anno) con soluzioni più semplici e rapide delle infinite guerre di carte bollate che hanno caratterizzato i rapporti nei primi anni. Dal prossimo gennaio per i clienti in lite con Abbanoa il ricorso al giudice non sarà più l’unica arma disponibile. Grazie ad un accordo concluso ieri tra il gestore del servizio idrico integrato e le principali associazioni dei consumatori presenti nell’Isola, dall’inizio del 2009 tutti gli utenti insoddisfatti, prima di intraprendere la lunga e costosa via giudiziaria, potranno chiedere ad Abbanoa l’apertura di una procedura di conciliazione, cioè di un tavolo di mediazione nel quale le eventuali controversie con l’azienda potranno essere affrontate e concluse in tempi ragionevoli. Una soluzione ben più semplice e rapida delle infinite guerre di carte bollate. COME FARE LE CONTESTAZIONI L’intesa, stipulata con le otto maggiori associazioni dei consumatori (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Federconsumatori e Unione nazionale consumatori), stabilisce che le controversie tra Abbanoa e gli utenti debbano passare attraverso un doppio filtro. Inizialmente, si prevede la via della composizione bonaria: il cliente presenta il reclamo e l’azienda si impegna ad esprimersi entro 50 giorni. Solo se il termine non viene rispettato o la risposta risulta comunque insoddisfacente, si apre la strada dell’istanza di conciliazione, che potrà essere richiesta dal consumatore, attraverso appositi moduli, entro 45 giorni dalla comunicazione dell’esito del reclamo. DUE MESI PER L’ISTRUTTORIA La commissione di conciliazione, che si riunirà nelle sedi dei distretti di Cagliari, Nuoro e Sassari (presto dovrebbe essere istituito un ufficio anche nel distretto di Oristano) e sarà formata da un rappresentante di Abbanoa e da una delle associazioni dei consumatori, avrà 60 giorni di tempo per esaminare l’istruttoria e giungere ad una conclusione. Se il tentativo avrà esito positivo, le parti sottoscriveranno un verbale che avrà piena efficacia ed estinguerà la controversia. In caso di esito negativo, invece, il verbale accerterà il mancato accordo e l’utente avrà diritto di ricorrere al giudice. CHE COSA SI PUÒ CONTESTARE La procedura, dunque, durerà in tutto meno di quattro mesi, sarà completamente gratuita e potrà riguardare un’ampia gamma di casi: la presenza di errori nella fatturazione, il mancato rispetto dei tempi previsti per l’attivazione del servizio o per gli interventi di riparazione, l’abbassamento della qualità del servizio stesso o il risarcimento di eventuali danni. Durante la mediazione, aperta anche agli utenti che non hanno presentato reclamo prima dell’entrata in vigore dell’accordo, Abbanoa si impegna a non intraprendere iniziative di autotutela quali la sospensione del servizio o l’applicazione degli interessi di mora. RAPPORTI MIGLIORI «La procedura di conciliazione, così come il tavolo di consultazione permanente con le associazioni dei consumatori, fa parte dello sforzo che Abbanoa sta compiendo per migliorare i rapporti con i suoi utenti», ha spiegato Edoardo Balzarini, presidente della società. «Vogliamo che i reclami dei clienti, circa 12 mila nel 2008, diminuiscano ancora e siano gestiti meglio che in passato». «Gli errori commessi negli anni scorsi ci sono serviti per migliorare il servizio offerto ai nostri utenti», ha confermato il direttore generale Sandro Murtas. «Nel 2008, in alcune aree della Sardegna, grazie ad un nuovo sistema di lettura e a una parziale bonifica delle banche dati, siamo riusciti ad abbassare al 4% la percentuale dei reclami sul totale delle bollette, che nel 2006 era del 35%. Ora con la conciliazione contiamo di rafforzare questi dati, affinché i contenziosi siano sempre meno e si concludano sempre meglio». Un obiettivo naturalmente condiviso dai rappresentanti dei consumatori, parte integrante della nuova iniziativa. «Siamo felici che Abbanoa sostenga l’importanza del dialogo», ha osservato Giorgio Vargiu di Adiconsum. «È l’unico strumento che in prospettiva consentirà di migliorare i servizi e, perché no, di ritoccare verso il basso le tariffe».