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Slitta l´assemblea della Cai ma Fantozzi aspetta l´offerta il 15

 ROMA – Sembrava archiviato l´affaire Alitalia. Improvvise nubi sono invece apparse all´orizzonte oscurando un cielo che appariva limpido. L´assemblea degli azionisti di Compagnia aerea italiana, prevista per il 14 ottobre, è infatti slittata a data da definire. E martedì 14 non era una giornata scelta a caso. Il giorno dopo i soci Cai avevano un appuntamento con il commissario straordinario di Alitalia Augusto Fantozzi per il "passaggio di consegne". L´offerta vincolante scade infatti a mezzanotte. Come dire che la partita si potrebbe ancora riaprire, con un cavaliere bianco deciso a farsi avanti con una nuova offerta. Uno scenario difficile, anche perché di soldi in giro ce ne sono pochi, ma tant´è lo slittamento dell´assemblea rischia di trasformarsi in un problema per Fantozzi, che in questi giorni sta facendo il possibile per mantenere in piedi la compagnia, far partire i voli e far quadrare i conti. è lo stesso commissario a spiegare che eventuali problemi potrebbero esserci solo «in teoria», «in pratica no». Il suo obiettivo è infatti garantire la massima operatività e arrivare prima possibile al passaggio di consegne, che darebbe ossigeno alla compagnia. Con l´assemblea del 14 slitta infatti anche l´aumento di capitale (fino ad almeno un miliardo di euro). Ma i soci Cai vorrebbero più tempo per capire come finanziare l´aumento di capitale, come affrontare il problema della licenza di volo e della fusione fra Alitalia e AirOne. Non solo. Rocco Sabelli, amministratore delegato di Cai, sta sondando il potenziale partner straniero per la Nuova Alitalia, tanto che ieri è volato prima a Parigi e poi a Francoforte per parlare con i vertici di Air France-Klm e Lufthansa. Oggi sarà invece a Londra per conoscere la disponibilità di British Airways. Altro problema è la scelta del management. Sabelli vuole partire con uomini fidati, ma anche competenti, almeno quelli di prima fila, in un settore dove i soci non hanno esperienza. Non a caso avrebbe affidato la ricerca a un cacciatore di teste tra i più quotati. Infine c´è lo scoglio della Ue che deve esprimersi sul prestito ponte da 300 milioni concesso dal governo. Un problema però a lungo termine e che tra l´altro non sembra preoccupare il presidente di Atlantia e azionista di Cai, Gian Maria Gros-Pietro.  L´ultima grana arriva invece dal Codacons, che ha fatto ricorso al Tar contro l´ammissione di Alitalia alla procedura di amministrazione straordinaria e contro la Cai, il governo e gli organi di vigilanza. L´associazione chiede l´annullamento delle decisioni dell´esecutivo e contesta al Cda di aver deliberato una soluzione economica nel solo interesse dei soci pubblici di minoranza, trascurando gli interessi dei soci privati.

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