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SMOG: CODACONS IMPUGNA AL TAR I FILTRI ANTIPARTICOLATO

COMUNICATO STAMPA DEL 26-01-10

 

SMOG: CODACONS IMPUGNA AL TAR I FILTRI ANTIPARTICOLATO

 

RICORSO CONTRO LA REGIONE LOMBARDIA: I FILTRI ANTIPARTICOLATO FANNO PIU’ MALE CHE BENE

 

Il Codacons ha impugnato al Tar  le delibere della Giunta Regionale della Lombardia  n. 8/10293 del 07.10.2009 e n. 8/10322 del 13.10.2009 che prevedono l’installazione su autoveicoli diesel di filtri antiparticolato. La loro finalità, secondo la Regione, sarebbe quella di garantire un efficace abbattimento delle polveri sottili. Peccato che non sia così. Anzi i filtri antiparticolato sono più dannosi che benefici per la salute. Infatti, degradano le PM10, ma questo non vuol dire che le polveri scompaiano. Il dispositivo è dotato di una sostanza (l’ossido di cerio) che fa sì che le polveri PM10 si agglomerino ed assumano dimensioni tali da essere catturate dal filtro. Ogni 300-400 Km il dispositivo, però, deve essere ripulito a pena di restare intasato ed il processo avviene ad una temperatura tale da sminuzzare le polveri, riducendole a dimensioni molto sottili. Queste polveri poi vengono espulse dal tubo di scappamento e liberate in atmosfera. Dunque, il dispositivo non distrugge nulla, solamente trasforma la polvere da grossolana a più fine, rendendola però più aggressiva per la salute, come oramai testimoniato da un’amplissima letteratura scientifica. Il particolato di dimensioni micro-metriche, infatti, come quelle assunte all’interno del filtro e poi dallo stesso rilasciate, è in grado di entrare nell’organismo in modo assai più dannoso e senza poter essere, almeno in parte, eliminato.  Una volta inalato, il particolato di dimensioni nanometriche riesce a passare direttamente dall’alveolo polmonare alla circolazione sanguigna.  Se il PM 10 è dannoso, le micro PM prodotte dai dispositivi in questione lo sono ancora di più.

In conclusione, il sistema non ha capacità anti-inquinanti, ma, al contrario, aggrava la situazione ambientale e peggiora la salute dei cittadini. Una evidente contraddittorietà della azione amministrativa. Non a caso la Direttiva 50/2008 del 21 Maggio 2008, che introduce l’obbligo di abbattimento delle polveri sottili PM2.5, ancora più dannose per la salute rispetto al PM10, è successiva al D.M. n..42 del 1.02.2008, il decreto del Ministero dei Trasporti che ha fissato le disposizioni tecniche per l’omologazione dei filtri antiparticolato. Inoltre le procedure per la verifica dell’idoneità del sistema viene svolta sulla base di prove di durabilità del sistema (inteso come piano di accumulo della massa di particolato) minori e più blande rispetto a quelle stabilite dalla normativa comunitaria per la verifica della durata dei dispositivi.

Per queste ragioni il Codacons ha presentato ricorso al Tar della Lombardia. Oggi c’è stata la prima udienza dinanzi al Tar della Lombardia, sezione IV, per decidere sulla concessione della sospensiva. Nei prossimi giorni la decisione.

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