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Soddisfatto il Codacons: le indagini partite da una sua denuncia fatta lo scorso mese di agosto

DA ROMA  L a notizia criminis era stata ufficializzata tre mesi fa, nel momento in cui veniva dichiarata l’insolvenza della nostra compagnia di bandiera, preludio alla stretta sulla trattativa per cedere Alitalia alla neonata Cai di Colaninno. Per la procura di Roma era il segnale che occorreva scoprire chi avesse provocato il dissesto, magari attraverso operazioni apparentemente discutibili e dietro le quali potrebbero celarsi fattispecie penalmente rilevanti. Di qui l’iniziativa dei magistrati capitolini, i quali, dopo aver messo a fuoco alcune possibili incongruenze, hanno deciso di iscrivere nel registro degli indagati, per bancarotta, i vertici della compagnia in carica nel periodo che va dal 2000 all’estate 2007. Bocche cucite in procura su nominativi e circostanze, ma sarebbero otto, tra presidenti, amministratori delegati e direttori generali, a essere finiti nell’apposito albo di piazzale Clodio per ipotesi di distrazione e/o dissipazione. Nel periodo finito sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti sono stati presidenti dell’Alitalia Fausto Cereti (1996-03), Giuseppe Bonomi (2003-04), Giancarlo Cimoli (2004-07) e Berardino Libonati (2007). Gli amministratori delegati sono stati Domenico Cempella (1992-01), Francesco Mengozzi (2001- 04), Marco Zanichelli (2004) e Giancarlo Cimoli (2004-07), mentre la carica di direttori generali è stata ricoperta da Giovanni Sebastiani e Marco Zanichelli (2003-04). Ieri il procuratore aggiunto della Capitale Nello Rossi, i sostituti Gustavo De Marinis, Francesca Loy, Stefano Pesci e gli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza si sono recati nella sede di Alitalia per acquisire documenti e per sentire, come testimoni, alcuni dirigenti. Si è trattato di un’attività, la seconda dopo l’acquisizione dei bilanci degli ultimi dieci anni decisa nei mesi scorsi, finalizzata a verificare alcuni aspetti gestionali. Gli inquirenti vogliono far luce sulle modalità di alcune acquisizioni e dismissioni decise dall’azienda. Tra queste, avvenute nel 2006, ossia nel periodo più acuto della crisi, l’acquisizione di «Volare Group» e la cessione di 13 aerei di Eurofly alla società «Fluxembourg». Allo stesso tempo i pm stanno esaminando i rapporti della società con i fornitori e le consulenze esterne. C’è poi un capitolo apparentemente contraddittorio, quello della politica del personale che, tra il 2000 ed il 2006 ha portato ad inglobare 2.200 dipendenti di Aeroporti di Roma e di Volare a fronte di un’attività di esodi particolarmente onerosa. Nelle carte processuali, infine, è finita anche la relazione sulle cause di insolvenza della compagnia redatta dal commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi. È stato lo stesso manager a presentarsi in procura e a depositare il proprio elaborato.  Soddisfatto per gli ultimi sviluppi il Codacons, che nell’agosto scorso presentò alla Consob e alla procura una ponderosa denuncia relativa al disastro finanziario di Alitalia. Qualche giorno fa, la stessa associazione di consumatori ha presentato al tribunale civile di Roma un ricorso d’urgenza per bloccare la vendita dei beni dell’Alitalia alla Cai e far devolvere il valore degli stessi ai lavoratori e agli azionisti danneggiati dal crac.
 

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